Sono tutti italiani, ma si sono conosciuti in America, a Los Angeles, nel 2020, poco prima che scoppiasse la pandemia e lì, nel mitico locale Whisky a Gogo, hanno fondato la band. La loro unione è stata del tutto casuale: un vero colpo di fulmine per tutti, perché la passione per la musica è in grado di superare le distanze. Un inizio fuori dagli schemi per La Faida formata da Ivan Grave (Salvatore Ivan Foddanu) alla voce, Max Power (Massimiliano Lepore) e JJ Riot (Gianluigi Quatrano) alle chitarre, Lexy Riot (Alessandro Picca) al basso e Scar (Gaetano Del Regno) alla batteria, che si è trovata subito ad affrontare le difficoltà dei vari lockdown e il blocco dei concerti dal vivo. Ma La Faida non si è fermata e ha puntato alla pubblicazione del primo singolo, “Malamore” grazie alla collaborazione con Pietro Foresti (Premio Best Rock Producer 2016). La loro musica ha un ritmo incalzante, graffiante e coinvolgente, capace di travolgere. Quando si ascoltano i pezzi del gruppo emergente La Faida è proprio questo che accade: testi impegnati rivolti, soprattutto, a chi si sente osteggiato da questa società, suoni totalizzanti. Impegno e introspezione stanno alla base del loro progetto musicale perché con i loro testi vogliono far riflettere e lanciare un grido di giustizia sociale. Hanno molto da dire e sentiremo parlare di loro ancora per molto.
Come è nata la vostra band?
A gennaio 2020, eravamo a suonare al Whisky a Gogo a Los Angeles. Avevamo due diversi progetti accomunati dalla stessa etichetta. Ci siamo visti sul palco ed è stato amore a prima vista.
Potreste raccontarmi il motivo per il quale avete scelto come nome del gruppo “La Faida”?
La nostra musica vuole essere una vendetta e una lotta contro ogni tipo di odio, pregiudizio e sfruttamento. Lo abbiamo vissuto e lo continuiamo a vivere ogni giorno non solo noi, ma molta altra gente. Parliamo per tutti coloro che quotidianamente lottano.
Cosa volete esprimere con la vostra musica?
La voglia di lottare, di raccontare storie di vita vissuta, in modo che siano gli altri ad analizzare e capire. Vogliamo cercare di risvegliare un certo tipo di coscienza e voglia di migliorarsi e migliorare in generale.
Sono tutti pezzi vostri inediti?
Si, poi ci sarà qualche cover, ma con testo e strumentale pesantemente ri-arrangiati, che facciamo in sede live.
In quale pezzo attualmente vi riconoscete di più?
Ogni pezzo dice qualcosa di noi. È difficile esaurire la totalità del nostro discorso in un solo pezzo. Noi siamo La Faida, semplicemente questo ed proprio il nostro sound e il nostro progetto a definirci, non una sola canzone.
Quali sono le prossime date dei vostri concerti?
A breve partirà l’Anima Meridionale Tour e le date per ora sono queste: il 10 giugno saremo a Nocera Inferiore, l’11 giugno suoneremo all’Equinox diVeroli, il 12 giugno al Rock Bar di Casalvelino, il 16 giugno al Porto di Mare Eskimo di Firenze il 24 giugno saremo al Beat 61 di Sassari. Il 25 giugno sempre a Sassari, ma al Vintage, il 26 giugno al Faya Bar di Porto San Paolo, il 10 agosto a Borgo Carrilia in Campania, il 12 e il 13 agosto al TBA e il 16 settembre al Gene di Milano.
Siete un gruppo unito, qual è la chiave di questo sodalizio?
Sinergia, feeling, vissuti simili, stessi obiettivi e stessa visione della vita.
Parlateci dei vostri progetti futuri?
A settembre saremo in studio per le registrazioni dell’album e non vediamo l’ora. Poi insomma, si vedrà, noi continuiamo al massimo come sempre.
Che rapporto avete con il pubblico?
Il pubblico è fondamentale per noi, non sono ascoltatori passivi, è linfa vitale.
Lasciate un messaggio ai lettori di Diari Toscani…
Non cedete alla voce del pregiudizio, ma lottate per diventare la versione migliore di voi stessi, qualsiasi cosa voi facciate!
Foto per gentile concessione del gruppo La Faida