A ve legge la mè, questo il titolo della manifestazione nata con l’intento di tener vivo il dialetto massese e promossa da Franco Frediani, in stretta collaborazione con Fabio Cristiani e il quotidiano La Nazione, che di volta in volta ha pubblicato i versi, ha visto cimentarsi 12 poeti che si sono impegnati a verseggiare in dialetto: Babboni Giancarla, Badiali Filippo, Bernieri Carlo Alberto, Bertilorenzi Guglielmo, Bigi Pierpaolo, Ceccarelli Emilio, Eschini Dino, Fenili Roberto, Milani Paolo, Parolini Giorgio, Ronchieri Andrea, Simonini Silvano.
Tutti loro sono chiamati a recitare ciascuno la propria poesia, sabato 4 giugno, alle ore 18, nel Parco dei Quercioli a Massa dedicato alla poesia in dialetto massese. A presentare i poeti e l’iniziativa, l’attore e autore Fabio Cristiani.
La manifestazione è dedicata ad un grande personaggio massese, Idilio Bellè, che del dialetto massese fu interprete e impareggiabile maestro.
Il poetare nell’idioma nostrano è sempre stata la cifra di ogni comunità fin da tempi remoti. Anche la nostra Massa si è sempre caratterizzata da questa propensione a verseggiare, coinvolgendo tutte le sue classi sociali, dai contadini della campagna ai borghesi urbani. Ed il comporre poesie, sui più svariati argomenti, faceva quasi sempre il paio col declamarle davanti ad un uditorio, che spaziava dalle aie delle case coloniche, magari durante lavori collettivi come la “sgranera” (sgranatura del mais) o la vendemmia, o nei salotti dei palazzi cittadini. Lo spirito del “certame poetico” fa parte della linfa socio – culturale della nostra terra ed è bene che Franco Frediani ne abbia rimesso in circolo la sua essenza con questa iniziativa, per ridare vitalità alla nostra comunità Massese.