“Derivati ornamentali sono derivati dei materiali da taglio: materiale proveniente dalla coltivazione di cave di materiali per uso ornamentale, a cui è connesso per dislocazione e contiguità, non idoneo alla produzione di blocchi, lastre ed affini, listelli, nonché materiali di sfrido della riquadratura e del taglio effettuato in cava, destinato alla commercializzazione e oggetto dell’autorizzazione per l’esercizio dell’attività estrattiva e del progetto di coltivazione che ne stima le quantità…” questa è la definizione di “derivati ornamentali” contenuta nella legge regionale numero 35 del 25 marzo 2015 ed è il concetto di base, ed anche il titolo, della mostra personale dello scultore carrarese Giuliano Orlandi, che si terrà all’interno della galleria d’arte Estensioni Oltre. Lo spazio, a Carrara, in via Ulivi 6, da venerdì 3 giugno a sabato 2 luglio.
I derivati ornamentali sono gli scarti, i resti, gli avanzi dell’estrazione, sono pietre scaricate o perse lungo la strada dei marmi che risvegliano l’interesse dell’artista. Le scaglie, predestinate a essere usate come riempitivi o macinate al frantoio, sono la scintilla che fa partire una nuova opera. La mostra, che si compone di otto opere da parete di piccola e media misura, presenta anche un’installazione site – specific collocata sulla parete principale dello spazio espositivo e realizzata proprio con gli scarti del marmo: una sequenza di sassi, precari, fuori equilibrio, in libera caduta, come il fermo immagine di uno stacco, di una frana, di un’entità disgregata. L’opera creata per l’occasione è un sviluppo naturale e logico della sua ricerca accurata sul tema marmo. Orlandi ha un legame profondo con la sua terra d’origine e con il marmo che, di quella terra, è il prodotto e il simbolo. Si definisce scultore e non artista perché concepisce la scultura come espressione dell’arte o della tecnica di ricavare da un materiale, una forma o una rappresentazione plastica. Una passione, quella di Giuliano Orlandi per il marmo, e per le scaglie in particolare che recupera e raccoglie sin da quando era bambino e restava affascinato, per ore, ad osservare il lavoro degli scultori dei primi simposi di scultura che si tenevano in Piazza Alberica, negli anni ’80.
Nel 2012 durante il simposio al “Ponte di Ferro”, Orlandi realizza “Carrara”, una composizione che oggi conta cinque sculture, in cui racconta la sua quotidianità e la sua visione d’artista:
“C’è un momento molto particolare nella giornata di uno scultore – dice Giuliano Orlandi – quando l’energia creativa ormai è appagata, quando la luce inizia ad affievolirsi. È il momento in cui emergono le soddisfazioni, ma anche le delusioni, quando si vede quel che si è riuscito a fare e tutto è messo in discussione. È l’orario più umile, quando si spostano i “detriti” e si raccolgono le “scaglie”, dentro un “secchio” o magari in un “sacco”. A distanza di dieci anni dalla realizzazione di “Carrara” Giuliano Orlandi presenta “Derivati Ornamentali”, la sua mostra personale che contiene due delle opere di “Carrara”.
Nel 2012 l’opera di Orlandi, espressa in una virtuosa capacità tecnica del ricavare, è un racconto poetico, un monumento alla sua terra, al lavoro dello scultore e alla volontà di creare. Nel 2022 si evidenzia un profondo cambiamento tecnico ed espressivo dell’artista. Giuliano Orlandi parte dalla scaglia e comincia a plasmare. Pezzo per pezzo, con lentezza e consapevolezza. Dando a ogni elemento la propria e giusta collocazione che contribuisce nella sua unicità a creare un nuovo essere, materico. Attraverso questo materiale racconta “storie di marmo”, esaltandone l’unicità, la bellezza, l’austerità e “povertà” in quanto esso è pietra o, semplicemente, un frammento delle montagne di Carrara.
L’inaugurazione della mostra di Giuliano Orlandi è fissata per venerdì 3 giugno alle ore 19.
La mostra sarà aperta il mercoledì e il giovedì dalle 18 alle 20; il venerdì e il sabato dalle 18 alle 22.
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Tutte le attività sono riservate ai soci dell’APSOltre. Il tesseramento può essere eseguito in loco.