Il CCC Strozzina, Centro di cultura contemporanea, si trova all’interno di Palazzo Strozzi a Firenze ed è chiamato confidenzialmente dai fiorentini “La Strozzina”. Ospita mostre temporanee tutte dedicate all’arte e alle tematiche emergenti della nostra epoca. Dal 2007, anno della sua nascita, il CCC Strozzina ha esposto opere di artisti internazionali come Bill Viola, William Kentridge, Damien Hirst, Cindy Sherman, Tadashi Kawamata, Andreas Gursky, Wolfgang Tillmans, Gerhard Richter. Dal 18 maggio al 31 luglio 2022 vi è possibile visitare la mostra ‘Let’s Get Digital!’ che si presenta con la grande e ipnotica installazione nel cortile di Palazzo Strozzi che, con i suoi portici, le logge, gli snodi delle scale e i tre ingressi dalle vie circostanti, è già scenografico di per sé. È un cortile splendido che ha avuto nel corso della storia varie funzioni. Fu usato anche come luogo teatrale per le adunate dell’Accademia della Crusca, per esempio, e ben differente fu l’uso che ne fece il proprietario Piero Strozzi a inizio ‘900. Vi parcheggiò la sua sei cavalli Panhard-Levassor, la prima auto vista a Firenze. Nel 1940 invece vi fu installata la Pietà di Palestrina come simbolo della nuova funzione espositiva del Palazzo. Negli anni vi si sono alternate opere di grande pregio, contemporanee, dissacranti, gigantesche e davvero spettacolari. I fiorentini lo sanno e attraversano il cortile per curiosare, essere al corrente e poi dire la loro opinione con gli amici. Ecco, fino a tutto luglio sarà possibile ammirarvi la grande installazione “Machine Hallucinations – Renaissance Dreams” dell’artista turco Refik Anadol che, attraverso gli algoritmi dell’intelligenza artificiale crea visioni e figure in movimento, metamorfiche, colorate e pluridimensionali che spiazzano il pubblico. Si prosegue poi la visita all’interno degli spazi espositivi consueti dove si trovano le opere di artisti internazionali quali Beeple, Anyma, Refik Anadol, Daniel Arsham, Krista Kim e Andrés Reisinger. ‘Let’s Get Digital!’ offre installazioni digitali ed esperienze multimediali create da artisti che esprimono le nuove frontiere della Crypto Art, una nuova arte che deve il suo successo agli NFT. Il Non-Fungible Token, “gettone non fungibile, non riproducibile”, rappresenta l’atto di proprietà di un bene che viene certificato attraverso la blockchain, vale a dire una “catena di blocchi”. I file vengono registrati in un archivio, possono essere visualizzati da tutti ma posseduti solo da un singolo individuo, cioè, da un singolo wallet. Questa nuova tecnologia dà valore a delle opere digitali che facilmente sono duplicabili. Tanti artisti negli ultimi venti anni avevano usato hardware e software per creare opere d’arte e distribuirle su Internet ma mai c’era stato modo di possederle e collezionarle. Grazie agli NFT il successo di molti artisti digitali è stato eclatante. Basti pensare a Beeple, l’artista americano la cui opera “Everydays: The First 5,000 Days” è stata battuta da Christie’s alla stratosferica cifra di 69,3 milioni di dollari . Una ampia selezione di opere di Beeple è esposta alla Strozzina. Opere naïf e satiriche che richiamano la fantascienza, ma anche la Pop art e che attingono dai meme e dal mondo del fumetto. La mostra sicuramente dialoga con il visitatore e lo stimola ad approfondire la conoscenza del mondo ancora poco conosciuto della digital art, del metaverso, dell’intelligenza artificiale, degli smart contract, delle criptocase o della criptovaluta. Dalla sua fondazione il CCCS offre anche una interessante attività divulgativa e in concomitanza di ogni sua esposizione organizza degli eventi.
Per esempio, ogni lunedì alle ore 18, nel cortile di Palazzo Strozzi, avrà luogo un ciclo di introduzioni alla mostra della durata di 30 minuti per chiarire alcuni concetti connessi alla criptoarte.
La prenotazione è obbligatoria.
L’attività è gratuita con il biglietto di ingresso (10 euro).
La mostra è aperta ogni giorno dalle ore 10 alle ore 20. Il giovedì la chiusura è alle 23.
© Foto di Silvia Meacci