Anonimo istituto alberghiero G. Minuto di Carrara
È arrivato così, da un momento all’altro, a sconvolgere le nostre vite. Si credeva fosse un semplice virus, come molti altri. Nessuno avrebbe mai pensato a ciò che poi sarebbe successo. Ci siamo ritrovati costretti a rimanere in casa, a vivere tra quattro mura. Personalmente ho avuto la fortuna di poter uscire per prendere un po’ d’aria nel giardino, ma spesso ho pensato a tutte quelle persone che vivono in appartamenti, che erano lontane dalla famiglia per studiare o per curarsi: chi si è messo nei loro panni?
Lontani dagli affetti, lontani dagli amici ma, soprattutto, lontani dalla nostra quotidianità, dalla libertà che, in quel momento, ci era stata proibita. Era diventato tutto “virtuale”: un abbraccio, un saluto, un bacio…niente sembrava più vero. Eri costretto a riflettere, a ricordare, perché non si poteva fare altro che quello. La scuola in dad, che parolona, in didattica a distanza: si imparava matematica attraverso uno schermo, si prendevano gli appunti attraverso uno schermo, era diventato tutto uno schermo.
Tutti bardati di guanti, due o tre mascherine e le mani cotte dall’igienizzante. In televisione si vedevano solamente ospedali, persone morte e i poveri familiari straziati per non aver potuto dare neanche un ultimo saluto ai loro cari. È stato un colpo al cuore, come se si vivesse un film. Non sono stati tre mesi facili, ma sono passati in fretta per me: cucinavo, mi allenavo e facevo la scuola in dad. Poi è arrivata l’estate in cui tutto è stato molto tranquillo, ma con l’autunno c’è stata un’altra “ondata” però questa volta: colorata.
L’Italia venne divisa in colori: bianco, giallo, arancione e rosso. Andavano in ordine, dal bianco in cui c’era quasi totale libertà, al rosso in cui si doveva rimanere in casa. Proprio in quel periodo io presi il Covid: durò 75 giorni e furono davvero strazianti. Non sapevo cosa fare, non avevo voglia di fare nulla. Sono stati dei giorni davvero bui: per la seconda volta ero lontana da molti affetti e non era facile. Ma poi, passarono.
Dopo poco hanno cominciato a somministrare le varie dosi di vaccino e da quel momento c’è stato un po’ più di tranquillità. Allo stesso tempo è stato creato il Green Pass, la certificazione che consente a chi ha ricevuto le dosi di vaccino, di poter entrare in ristoranti, bar, centri commerciali e insomma, quasi ovunque.
Non ci sono più state grandi ondate di contagi, e tutto era quasi sotto controllo. Le persone vaccinate contagiate non hanno avuto più grandi problemi fisici e gli ospedali sono rimasti più liberi. Purtroppo, io ho ripreso il Covid, ma la seconda volta è durato solo 10 giorni.
In questo momento la situazione è abbastanza sotto controllo, sono stati due anni non belli ma è passato e si spera che questo passato rimanga lì, senza ritornare a farci visita.