Hanno disegnato e scritto il loro pensiero sull’inclusione e hanno ascoltato con grande interesse Nicola Codega, atleta paralimpico, scrittore e ideatore e organizzatore del progetto della Carrozzabile, insieme a Lara Benfatto, Sirio Genovesi e Gabriella Monti. Una mattinata speciale, quella vissuta dagli alunni della scuola media Dazzi di Bonascola, nella quale il tema dell’inclusione non è stato solo trattato attraverso l’ascolto delle parole di Nicola e con i disegni e i temi, richiesti dal concorso, ma è stato anche attuato nella condivisione dell’evento da parte dei ragazzi, riuniti, ognuno nel suo gruppo classe e rigorosamente munito di mascherina, nella grande palestra della scuola, in un momento di fruizione della socialità quasi ritornato al periodo pre-pandemia. La nuova versione della Carrozzabile, nata come passeggiata pubblica finalizzata a far provare ai normodotati le difficoltà create dalle barriere architettoniche, da due anni, ha preso la forma di un concorso rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, delle province di Massa Carrara e La Spezia, impegnando studenti e insegnanti a riflettere sul tema dell’inclusione in senso lato e non solo legata all’handicap. Il concorso si sviluppa con una serie di incontri con Nicola Codega, testimonial dell’evento, nelle varie scuole e poi con una premiazione finali che decreterà i disegni e i testi vincitori dell’edizione. “Il concorso aveva avuto successo già l’anno scorso – ha spiegato Nicola Codega a Diari Toscani –. Quest’anno hanno partecipato il doppio dei ragazzi, il doppio di scuole e il doppio di sponsor. In questa formula ci siamo resi conto che la Carrozzabile funziona di più, perché i ragazzi hanno la possibilità di riflettere più a lungo sul tema in classe, guidati dai professori. La tua Carrozzabile era già diventata un evento principalmente scolastico e con le adesioni che abbiamo adesso sarebbe complicatissimo organizzarla come passeggiata. Senza contare che quello sarebbe un evento unico che si esaurisce in due, mentre in questo modo, l’argomento viene trattato per molto più tempo”. Codega ha già fatto incontri in una decina di scuole e ne ha altri programmati anche nelle scuole materne. “Ogni volta l’accoglienza è ottima e gli alunni, di ogni età, mi fanno tante domande – ha aggiunto Nicola Codega –. Io penso che i bambini, specialmente quelli piccoli, siano come il vetro, cioè sono esattamente come li vedi. Mi vengono incontro e mi dicono che sono forte e mi ringraziano per aver portato loro la mia esperienza. Il tema, poi, dà modo ai ragazzi di aprirsi e rivelare molto di sé. Per inclusione, infatti, non intendiamo solo quella che riguarda i portatori di un handicap, ma anche le moltissime esclusioni patite dai ragazzi per qualsiasi motivo. Specialmente per tematiche legate al bullismo. Questo è piaciuto moltissimo ai ragazzi: hanno tirato fuori i propri disagi vissuti in famiglia, a scuola, con gli amici”.
Il concorso è aperto fino a venerdì 15 aprile, ma gli elaborati verranno accettati fino alla fine del mese.
La cerimonia di premiazione si svolgerà in una delle scuole che hanno partecipato, ma non è ancora stata stabilita né la sede, né la data.
Gli alunni della Dazzi hanno partecipato con grande entusiasmo alla mattinata sotto gli occhi vigili della preside Silvestra Vinciguerra e di alcuni docenti. Il professor Andrea Scaletti, promotore dell’iniziativa insieme alle docenti di arte Arianna Cattani, Valentina Pisani e Vanda Pianini, ha spiegato: “I ragazzi hanno elaborato prima dei bozzetti e adesso li completeranno qua, nell’arco della mattinata. Ognuno applica una tecnica differente da quella manuale con i colori e la carta a quella grafica digitale. Sono presenti alunni di dieci classi, cioè una rappresentanza dei 260 studenti della nostra scuola. I ragazzi che, invece, hanno scritto i testi sono stati seguiti dalle insegnanti di lettere. Non è la prima volta che i nostri alunni si ritrovano qui in palestra, perché qui facciamo diversi concorsi.
Sdraiati per terra, a gambe incrociate, appoggiati al muro o ai cuscini della palestra, tra fogli, matite, acquerelli e soprattutto sorrisi, gli studenti della Dazzi hanno apprezzato moltissimo l’occasione data da La tua Carrozzabile. Diari Toscani ne ha sentiti alcuni: “Ho fatto un disegno di un signore in sedia a rotelle che gioca a basket, perché voglio far vedere che è una cosa che possono fare tutti” ha detto Cristian.
“Nel mio disegno – ha spiegato Gabriel – ho messo in evidenza le cose che si possono fare per rendere più accessibili i vari luoghi: quindi le porte scorrevoli che si aprono coi sensori, le rampe al posto delle scale”.
“Per me l’inclusione in un gruppo significa avere qualcuno che ti è amico e che ti aiuta. L’esclusione, invece, è una cosa che ho sofferto anch’io ed è esser lasciato fuori da un gruppo, quindi rimanere da solo, e provare una sofferenza assurda che non dimenticherò mai nella mia vita – ha chiarito Emiliano –. Un momento che ho superato trovando degli amici, anche online, che mi hanno saputo supportare e che mi aiutano tuttora e infatti voglio ringraziarli”.
Il parere di Sara: “Anche se una persona è diversa perché le persone sono tutte diverse, ma anche tutte uguali, bisogna accettarla. Anch’io sono stata sempre presa di mira. Mi prendevano in giro, mi davano nomignoli brutti e strani, mi tiravano palline di carta. Anch’io, allora, mi sono esclusa, perché non mi interessava amicizie così. Per questo credo che, invece, si debba accettare chiunque. Nel mio disegno ho messo una ragazza sulla sedia a rotelle che era stata esclusa dal mondo e che trova il suo unico riparo negli aerei del cuore”.
“Abbiamo disegnato persone sulla sedia a rotelle che fanno sport e vincono – hanno detto insieme Giada e Matilde – perché lo sport lo possono fare tutti. Quello che vogliamo dire è che non si deve escludere nessuno, perché siamo tutti uguali e questo vale per tutti, non solo per i disabili”.