Giovedì 31 marzo un masso si è staccato dal versante che sovrasta via Polla, una strada trafficata sia con mezzi mobili che a piedi da residenti e gruppi di escursionisti, nel tratto che unisce l’abitato di Forno alla Filanda nel comune di Massa. Il masso si è staccato probabilmente dal sentiero “della Corna” che conduce al Pizzo acuto: pochi minuti prima erano passate in auto una mamma e la sua bambina. Ancora una volta a Forno si è sfiorata la tragedia. Un grosso masso era già caduto anche a ottobre in località “Casottino”, vicino a un’abitazione e mettendo a rischio la vita di molte persone residenti nella sottostante via Scalette. E in via degli Ilci, sempre a ottobre, è stata una grossa pianta a precipitare sulla via mettendo a rischio la vita di un giovane che per fortuna è rimasto illeso.
Sulla sicurezza dei versanti interviene il referente del comitato Una montagna da salvare, Daniele Tarantino: “Chiediamo un sopralluogo urgente e la messa in sicurezza di quei versanti colpiti dal dissesto idrogeologico. Purtroppo, per tante ragioni, la montagna è sempre più disabitata, i terreni sono stati abbandonati e non ci sono più controlli da parte di chi abitava quei luoghi a effettuava un presidio importante per la sicurezza. Le frane si registrano ovunque: muri a secco che cedono, alberi secolari sradicati, canali e fossi colmi senza più alcuna regimazione delle acque di superficie. Purtroppo paghiamo lo scotto dell’abbandono del territorio. È necessario ripensare a nuove forme di presidi e di difesa dei territori montani, con progetti di prevenzione. La montagna, soprattutto in prossimità di centri abitati, necessita di un costante monitoraggio finalizzato a individuare situazioni di rischio e avviare opere di bonifica e di prevenzione prima che si pianga sulle tragedie. Non sempre può andare bene”.
I vigili hanno rimosso il masso da via Polla “ma non vorremmo che succedesse come lo scorso mese di ottobre – conclude Daniele Tarantino – quando, una volta rimosso il sasso e stese due reti sulla frana, non si è visto più nessuno, come reclamano i residenti che non si sentono sicuri nemmeno in casa”.