Il nome scientifico deriva dal greco e fa riferimento al nome del vento Austro proveniente dal sud, per indicare la resistenza ai venti della pianta. Più frequentemente, questa specie di cactacea è indicata col nome di Parodia, dal nome di Domingo Parodi, farmacista argentino che assunse il botanico italiano Carlo Spiegazzini, colui che classificò il Notocactus nel 1925 e che volle, così, omaggiare chi gli aveva permesso di fare la scoperta.
Il Notocactus è originario del Sud America ed è un cactus molto longevo, che, generalmente cresce in gruppo. L’altezza media è di 30 centimetri ma ne esistono esemplari anche di 60 o 70. È il classico cactus pieno si spine: i fusti, che hanno la forma di un globo, presentano molte costolature rivestite da spine che possono essere morbide o dure. Il Notocactus, in estate, ha fioriture di eccezionale bellezza che si presentano solo in piante mature, cioè coltivate da alcuni anni: i fiori, che sono a forma di imbuto, spuntano sulla cima della pianta e sono di dimensioni molto grandi e di colori accesi. La pianta forma, in genere, molti altri polloni basali, cioè nuove piantine, creando una formazione a grappolo.
Il Notocactus cresce lentamente ma non richiede grandi attenzioni. Predilige un’esposizione in pieno sole come tutti i cactus, teme i ristagni d’acqua, per cui vanno annaffiati più frequentemente in estate e molto meno in autunno e inverno. Fuori dal suo habitat naturale, nella fascia tropicale, cresce bene nei vasi, che vanno cambiati ogni due o tre anni. Per coltivarlo nel terreno si deve scegliere con cura un luogo soleggiato e riparato e proteggere la pianta dalle piogge e dal freddo eccessivo in inverno.
© Foto di Cristina Maioglio