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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

“L’amore della vita” di Tonina Tessa

DiDiari Toscani

Mar 13, 2022

Eugenio è un carrarese quasi cinquantenne che fa l’impiegato comunale. Da oltre 20 anni si occupa di pubbliche affissioni. Il suo lavoro non è molto impegnativo e ancor meno appassionante, ma, del resto, rispecchia perfettamente l’andamento della sua vita: calma piatta costante, sempre nella monotonia più assoluta. Una famiglia sua non l’ha. Non ha una donna, non ha dei figli. Ha sempre pensato che fossero troppe responsabilità per affrontare le quali lui non si è mai sentito preparato. Una vacanza vera e propria non l’ha mai fatta in vita sua. “E dove vorresti andare? – gli ha sempre detto sua madre – qui a Carrara c’è tutto quello che ti serve. Puoi andare al mare o ai monti, basta solo decidere, non c’è bisogno di andare in giro per il mondo”. Così Eugenio, nelle calde giornate estive, indossa il costume da bagno sotto i pantaloni, prende un asciugamano, salta sulla sua Vespa celestina e, in un quarto d’ora, si trova già in spiaggia. Spiaggia libera, ovviamente. Non sia mai detto che per prendersi un bagno e sdraiarsi al sole si debba pagare. Ogni tanto di domenica si spinge perfino a Campocecina, in alta montagna, ma non osa mai arrampicarsi in cima al monte Sagro: troppa fatica! Per lui è già un’avventura arrivare fino al Pianone. Eugenio è uno che si sa accontentare di poco. Uno, nella cui vita, sembra che non ci siano mai state emozioni. Almeno non quel tipo di emozioni forti, travolgenti, impetuose come un tuono, che si provano quando ci si innamora o quando si sente l’adrenalina arrivare a mille. D’altra parte, lui non si è mai cimentato in sport estremi, non ha mai fatto nulla che gli abbia fatto sentire il cuore in gola e nemmeno ha mai conosciuto l’amore. Amore per Eugenio è una parola assolutamente astratta, non potendo considerare tale un’ora di sesso a pagamento ogni tanto o qualche amplesso frettoloso rubato a donne troppo disinvolte e generose che gli si sono concesse senza pensieri, così, tanto per fare. Oggi, nel giorno del suo compleanno, questo non più giovane ragazzo prova la sua prima vera emozione, una di quelle che scombussolano il corpo ed offuscano la mente. Finalmente sente l’assoluto coinvolgimento di tutto il suo essere, semplicemente guardando il volto di una donna. Un volto bellissimo, raffinato ed intenso, con uno sguardo che gli trafigge il cuore. Non conosce il suo nome, non sa nulla di lei ma sa con certezza che quella donna è l’amore della sua vita: un amore travolgente che finalmente riempie i suoi giorni vuoti e disseta il suo cuore come una fonte di acqua fresca e cristallina in pieno deserto. Lei, solo lei, diventa l’oggetto dei suoi sogni e li rende speciali, straordinari. Quando chiude gli occhi, ogni notte, in quel lettuccio a una piazza, da scapolo, che sua madre si ostina a vestire con lenzuola colorate e stampate come quando era bambino, lui la aspetta con la certezza che lei verrà. La vede mentre gli corre incontro, coi capelli sciolti al vento, si avvicina e gli sorride come nessuno gli ha mai sorriso, lo guarda accarezzandolo cogli occhi, come nessuno mai l’ha guardato e lui si scioglie per l’emozione, si perde in quello sguardo languido foriero di sensazioni meravigliose. Eugenio ama tutto di quella ragazza: i capelli neri spettinati, la bocca appena atteggiata al sorriso, come una rosa tenera e carnosa che sta per sbocciare, la posa mollemente rilassata di quel corpo perfetto, accarezzato dalla veste bianca e leggera. E poi gli occhi: neri e vellutati. Lo fissano – sì, guardano proprio lui, solo lui – sono quegli occhi che gli fanno perdere la ragione. Decide dunque di fare delle ricerche, di assumere informazioni precise e viene così a scoprire che si chiama Maja e che si trova a Madrid, e, per la prima volta, prende una decisione che nessuno si sarebbe aspettata da lui: parte per la Spagna. Quando finalmente si trova davanti a lei e la osserva in tutto il suo splendore, si sente mancare e deve appoggiarsi alla parete per non cadere, sopraffatto dall’emozione. La Maja Vestida, dipinta da Goya nei primi anni dell’ottocento, è là, appesa ad una parete nel museo del Prado. A Eugenio sembra che, da duecento anni, stesse attendendo proprio lui, non più giovane ragazzo italiano. Ed ora finalmente…

Il disegno in copertina è di Morena Perfigli nata a Carrara nel 2004. Nel tempo libero le piace dipingere e disegnare soprattutto in digitale e ad acquerello. Le piacerebbe lavorare nel settore delle illustrazioni digitali in particolare tema fantasy, o in alternativa fare delle mostre di sue opere. Predilige di più soggetti fantastici o mitologici, ma ama disegnare un po’ di tutto.