Fioccano le segnalazioni di monumenti vergognosamente imbrattati dai vandali nella zona di Avenza. Alcuni episodi sono avvenuti negli ultimi giorni, altri, risalirebbero a circa un mese fa. Ad essere colpiti: il cippo di marmo dedicato al campione di ciclismo e martire partigiano Ettore Teani, che si trova vicino alla galleria del Furetto in zona Piombara e la scultura “La belle matiere”, un omaggio al marmo, realizzata dal grande scultore cubano Augustin Cardenas negli studi Nicoli, nel 1991 e collocata nel parco Ugo La Malfa, in via Campo D’Appio. Il valore del cippo dedicato a Teani è prevalentemente storico, perché ricorda il sacrificio del campione che, a 25 anni, decise di dare il suo contributo alla Resistenza entrando nella formazione Ferox del gruppo F3. Fece da guida agli alleati nell’ultima fase della Liberazione della provincia, accompagnandoli a Montignoso, a Massa e a Carrara e, pur avendo portato a termine la sua missione, scelse di continuare insieme agli alleati il percorso verso il resto del territorio apuano, morendo il 14 aprile, tre giorni dopo la liberazione di Carrara, falciato dai tedeschi nei pressi della stazione – dove, appunto, è collocato il cippo in sua memoria – mentre cercava di fermare una mitragliatrice nemica. L’opera di Cardenas, invece, come ha fatto notare sui social lo storico avenzino Pietro Di Pierro, ha, anche, un grande valore economico, essendo stata quotata quasi un milione di euro. L’opera era stata restaurata e ripulita nel 2015 per essere esposta nella mostra “Carrara, Cardenas e la negritudine”. Proprio su questa scultura i vandali hanno scritto bestemmie con la vernice rossa: una forma di spregio e di offesa che va oltre il già pur gravissimo affronto fatto all’opera di un artista e a un bene pubblico. Le reazioni di indignazione sono arrivate un po’ da tutti i cittadini di Avenza e del resto della città: un coro unanime ha invocato l’installazione di telecamere che permettano di individuare e punire i colpevoli. Sempre dal web è arrivata l’offerta di un restauro gratuito delle opere da parte della società di servizi Omnia Carrara. “Non ci sono parole – ha commentato Pietro di Pierro –. Purtroppo gli autori di questi atti sembrano appartenere a una generazione irrecuperabile che ha ormai oltrepassato il segno”.