Un fondale marino che pullula di vita: pesci, alghe, molluschi, conchiglie, coralli. Un mondo sommerso che sembra quasi voler esplodere fuori dall’acqua: è il soggetto del gigantesco murale realizzato sui muri esterni della scuola media Giacomo Leopardi di Avenza, su progetto e per volontà di alunni e insegnanti e dei pittori Pao e Marco Pedri, autori dell’opera. Sul vivace mondo marino compare la scritta Siamo tutti pesci che nuotano nello stesso mare dalla quale è facile intuire le motivazioni che hanno mosso i ragazzi a progettare il murale, facilmente riconducibili alla difficile esperienza della pandemia.
Il murale è stato terminato nel luglio 2021. Il progetto della sua realizzazione si intitola Un mondo per ricominciare e puntava alla raffigurazione del tipico fondale marino ricco di flora e di fauna, presente nel microcosmo della barriera corallina. Gli studenti hanno svolto un’accurata ricerca sulle piante e i pesci che vivono nel mondo marino e poi hanno scelto le varietà i cui colori potevano risaltare meglio sul fondo giallo dei muri della scuola.
Sulla base dell’intera superficie è stata realizzata la bozza con l’intento di poterla vedere da prima in digitale, per fare eventuali modifiche e migliorie a colori e soggetti. La composizione marina, che assomiglia anche allo spaccato di un acquario, è stata riportata sulla parete della facciata con bombolette spray e poi colorata con i pennelli. Anche i ragazzi hanno contribuito alla realizzazione del murale colorando le parti inferiori, mentre gli artisti Pao e Marco Pedri, entrambi usciti dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, hanno lavorato nella parte superiore utilizzando ponteggi mobili. Il murale suggerisce una riflessione sulla realtà del mondo, nella quale tutti sono uguali e diversi contemporaneamente e nella quale ognuno segue il proprio modo di essere cercando un mondo per ricominciare a vivere basato sul confronto senza frontiere e senza tabù. L’acquario, o il fondale marino, diventano esempio del multiforme sviluppo delle forme di vita nello stesso ambiente e della necessità di proteggere il pianeta.
L’idea di raccogliere un pezzo di mare in un unico disegno sotto la forma di murale è nata dal desiderio di poter fermare il tempo che passa e cancella attimi preziosi di vita che ben difficilmente potranno essere recuperati, ma suggerisce anche la volontà di superare le barriere rappresentate dalla diversità in ogni ambito, elemento che spaventa per la sua capacità di uscire dagli schemi consolidati comunemente accettati.
© Foto di Luigi Giovanelli