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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Grotte naturali e bunker di dolorosa memoria: Punta Bianca

DiVinicia Tesconi

Feb 25, 2022

È la punta estrema del profilo del promontorio del Caprione, che chiude il resto della Liguria allo sguardo proveniente dalla costa apuana. L’accessibilità non troppo facilitata, o per mare, o lungo un sentiero spesso impervio, ha preservato il suo aspetto selvaggio e l’ha resa meta di appassionati di trekking o patiti del mare naturale, ma anche se la natura ha sempre preso il sopravvento su ogni intervento umano, Punta Bianca, la magnifica scogliera di rocce calcaree della zona di Ameglia, in provincia di La Spezia, posta al di sotto del borgo di Montemarcello, ha anche un passato storico che la lega alla linea Gotica e alle postazioni tedesche. La natura carsica di quel tratto di costa ligure e la posizione così naturalmente strategica a protezione del porto di La Spezia e a controllo di tutto l’alto Tirreno, hanno segnato il destino di Punta Bianca sin dalla fine della prima guerra mondiale.

Tra il 1915 e il 1923 vennero costruiti, dalla marina militare italiana, i bunker della batteria “Dante De Lutti” a Punta Bianca, che disponevano di due cannoni antinave da 152/45 e un pezzo illuminante da 120/40. Nel corso della seconda guerra mondiale, le diverse batterie dislocate nel territorio spezzino, vennero prese dall’esercito tedesco e potenziate in previsione di un eventuale attacco dal mare, che tuttavia non avvenne, e furono usate come estremo baluardo della Linea Gotica. Fu proprio da Punta Bianca che venne bombardata Massa dopo l’entrata dell’esercito alleato e, come ritorsione a questa azione, Montemarcello e Punta Bianca subirono un feroce attacco aereo, supportato dai colpi sparati da un cacciatorpediniere britannico che causarono vittime e devastazione. Gli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, poco prima del 25 aprile 1945, ebbero Punta Bianca come teatro dell’ultimo scontro su ciò che restava della Linea Gotica: un primo tentativo degli americani il 17 aprile venne respinto dalla batteria De Lutti che venne finalmente disarmata dal fanti della 92° divisione Buffalo il 20 aprile, poco dopo che l’esercito alleato aveva sfondato la linea Gotica a Bologna. Il sentiero che scende al mare a Punta Bianca divenne il luogo dell’esecuzione di 15 soldati americani, che furono catturati e fucilati all’istante nel corso di una missione nell’ultima fase della guerra e che sono ricordati da una targa posta sul sentiero stesso.

Le grotte, a Punta Bianca, c’erano anche prima della costruzione dei bunker. Il territorio di natura carsica, fa parte dell’area protetta di Montemarcello, e conta una trentina di cavità naturali che hanno una lunghezza complessiva di poco superiore al chilometro. Le grotte naturali vanno dal livello del mare fino a 358 metri d’altitudine e si sono originate per fenomeni di carsismo superficiale che hanno creato conche, doline e sorgenti costituite da conche senza deflussi, campi solcati (rari campi carreggiati), inghiottitoi, caratterizzano l’area di Montemarcello. Coste rocciose alte e basse si alternano a piccole spiagge e si notano interessanti fenomeni carsici: grotte, sorgenti carsiche.

Il percorso per Punta Bianca parte da Bocca di Magra, dove è possibile lasciare l’auto nel parcheggio pubblico vicino alla chiesa. Da qui partono i segnavia del CAI che indicano la direzione e che portano a Montemarcello. Si deve salire fino al monastero Santa Croce e una volta superato il cancello di ingresso, si prosegue sulla strada asfaltata seguendo un nuovo segnavia CAI che conduce fino a Montemarcello. Nell’ultimo tratto della salita è possibile godere di un notevole panorama sulle Alpi Apuane. Da Montemarcello parte uno sterrato per Punta Bianca che, scendendo, diventa un vero e proprio sentiero e giunge fino alla spiaggia di rocce bianche, da qui il nome, lisce e piatte che richiamano molti turisti. Da Punta Bianca si ha la visione di tutta la costa dalla Versilia a Portovenere, con le isole di Palmaria e Tino. L’escursione a Punta Bianca permette di abbinare trekking, esplorazione, relax al sole e un bagno al mare nella bella stagione. Poco più avanti della scogliera vi è anche una piccola spiaggia, ma spesso il sentiero che vi conduce è chiuso, in quanto l’area è soggetta a frequenti frane.

© Foto di Cristina Maioglio