Secondo il Feng Shui, antica arte divinatoria cinese, avere in casa una crassulacea favorisce la fortuna, le buone relazioni e anche i guadagni. Probabilmente non è un caso che il nome di questa famiglia di succulente, derivi direttamente dalla parola latina “crassus” che significa grasso, in riferimento alla carnosità delle sue foglie, ma che può anche essere inteso nel senso di molto ricco.
Il genere crassula, originario del sud Africa venne descritto, per la prima volta, nel 1753 da Linneo nel suo Species Plantarum. Inizialmente erano state individuate dieci specie all’interno del genere, oggi, grazie alla sua grande diffusione, ne esistono circa 300, molto differenti tra loro: alcuni hanno il portamento a cespuglio, altre sono erette, altre ancora sono striscianti o rampicanti, ma hanno tutte foglie molto carnose. Tra le succulente, le crassule, sono le prime a fiorire. La varietà più famosa è la Crassula Ovata, che è nota anche col nome di albero dei soldi. La Crassula Springtime è un ibrido derivato dalla Crassula Rupestris e dalla Crassula perfoliata, che è una varietà minore. La Springtime è una pianta a crescita lenta che arriva, al massimo, a 15 centimetri di altezza. Ha steli rigidi che, con la crescita della pianta, tendono a curvarsi sotto il peso delle foglie di forma ellittica. La fioritura della Springtime inizia già alla metà di gennaio e, in pieno inverno, regala una meravigliosa fioritura all’apice, formata da piccole infiorescenze molto fitte, che creano un effetto pon-pon vistoso e profumato.
La Springtime preferisce terreni leggeri e ben drenati. Si può replicare facilmente mediante la talea del fusto, in primavera-estate: si staccano dalla pianta madre alcuni rametti che devono essere messi ad asciugare per qualche giorno, prima di essere piantati in un vasetto di terra inumidita.
Le crassulacee, infine, assorbono l’inquinamento elettromagnetico e depurano l’aria, per cui, sono molto indicate negli ambienti poco salubri. Forse non porteranno soldi e fortuna, ma, di certo, renderanno l’aria di studi ed uffici, un po’ più respirabile.
© Foto di Cristina Maioglio