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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Piante che sembrano sassi: le Lithops

DiCristina Maioglio

Feb 12, 2022

Sono chiamate “sassi viventi” e lo stesso nome scientifico, Lithops, che deriva dal greco (lithos-pietre e opsis-aspetto), significa, appunto, “dall’aspetto di sassi”. Le Lithops sono piante succulente che appartengono alla famiglia delle Aizoaceae e sono caratterizzate dal mimetismo che le fa confondere con le pietre. Sono piante originarie del sud dell’Africa, che amano le zone poco piovose. Si trovano sia al livello del mare sia in alta montagna, fino a oltre 2400 metri d’altezza e prediligono i terreni argillosi, sabbiosi, pietrosi o formati da humus. La loro capacità mimetica testimonia il loro grande adattamento all’ambiente: spesso, infatti, accade che la colorazione delle Lithops corrisponda a quella del terreno in cui crescono, per cui si trovano esemplari che vanno dal grigio al verdastro, al rosso-bruno e al bruno. Il mimetismo delle Lithops venne studiato, per la prima volta nel 1811 dal botanico inglese William John Burchell che, nel corso di una spedizione finalizzata a catalogare la flora e la fauna delle coste sudafricane, le aveva raccolte scambiandole per sassi e si era poi accorto che avevano delle radici. La classificazione definitiva di questa specie di cactus, tuttavia, venne fatta solo a metà del ‘900 con il trattato di Desmond e Naureen Cole, intitolato Lithops – Sassi fioriti.

Le Lithops sono piante nane, praticamente senza fusto che resta sempre sotto al terreno, costituite da due foglie carnose dette lobi che, nella parte esterna sono fuse in un unico corpo. La forma è ovoidale con la punta rivolta verso il basso e la superficie quasi piana, da qui l’aspetto del sasso. Dalla fenditura che divide le due foglie, ogni anno, in autunno, nascono i magnifici fiori a forma di margherite, che smascherano la natura di piante di quelli che sembrerebbero sassi. I fiori hanno dimensioni molto grandi rispetto alla pianta, circa quattro o cinque centimetri di diametro, e colori accesi che vanno dal bianco al giallo e durano solo una settimana per non disperdere eccessivamente sostanze liquide e nutritive.

Le Lithops hanno periodi diversi rispetto alle altre piante, quindi per coltivarle con successo dobbiamo rispettare il periodo di riposo, che va da dicembre ad aprile, quello vegetativo, da maggio ad agosto e quello di crescita che va da settembre a novembre. Vanno annaffiate solo quando il terreno è completamente asciutto: in media ogni 15 giorni in primavera, dopo il cambio delle foglie e in autunno prima della fioritura. Le annaffiature vanno sospese del tutto nel periodo di riposo vegetativo, durante l’inverno e nel periodo della muta, quando avviene il ricambio delle foglie.

Le Lithops sono delle vere e proprie stranezze botaniche e non necessitano di particolari cure ma solo di alcuni piccoli accorgimenti. Sono perfette per vivere in un appartamento luminoso. Quando le foglie presentano rughe o raggrinzimenti significa che la pianta ha sete: un modo efficace di “comunicazione botanica”.

© Foto di Cristina Maioglio