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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

La passione di Franco Frediani per la storia di Massa

DiVinicia Tesconi

Feb 10, 2022

Un impegno costante, ventennale, dedicato a salvaguardare la memoria della sua città, Massa che è il campo circoscritto, ma non per questo meno ampio, delle sue ricerche. Franco Frediani è l’ultimo discendente di una famiglia storica massese, che è stata titolare di una nota tipografia. Lui ha scoperto la passione per la storia locale quasi per caso e grazie proprio alla sua famiglia e da quella scoperta non si è più fermato, dedicando quasi tutto il suo tempo alla valorizzazione del passato e del presente di Massa. Autore di testi storici, promotore di interventi culturali e ideatore e amministratore della pagina Facebook Correva l’anno… che ha raggiunto le oltre 30 mila visualizzazioni. Diari Toscani lo ha incontrato nella sua Massa.

Ha sempre avuto la passione per la storia locale?

In realtà, no: è una passione nata abbastanza recentemente. Prima non me ne ero mai interessato. Dopo la morte di mio padre ho cominciato a raccogliere le storie di famiglia e ho cominciato ad appassionarmi alla ricerca storica. Nel mio primo libro ho raccolto tutta la documentazione sulla vicenda dei Frediani, che sono stati storici stampatori e che nel 1714, con il mio avo Pellegrino Frediani, vennero a vivere a Massa, su invito del duca Alberico III Cybo Malaspina, portando la loro attività di tipografi proseguita per le successive generazioni fino a mio padre.

Lei non ha proseguito il lavoro di suo padre?

No, io sono stato un’agente di commercio e per un lungo periodo ho vissuto a Milano, per cui, sono rimasto proprio avulso dalle dinamiche della città. La passione per la storia di Massa è continuata, e subito dopo la pubblicazione del libro sui Frediani, un amico, Bruno Giampaoli, presidente della sezione massese di Italia Nostra mi ha chiesto di fare una ricerca, finalizzata a un libro anche sulla storia della sua famiglia. E dopo, ormai avevo scoperto il divertimento che c’è alla base della ricerca storica e sono andato avanti.

A cosa si è dedicato, dopo?

Ho fatto una ricerca molto impegnativa, svolta, in buona parte in Francia, sui duchi mancati di Massa, cioè i duchi nominati in prima battuta da Napoleone, al momento della conquista del territorio toscano, che, tuttavia, non hanno mai governato, perché la sorella di Napoleone, Elisa Bonaparte Baciocchi pretese l’assegnamento del ducato di Massa.

Quanti libri ha pubblicato in totale?

Credo siano circa una trentina tra volumi più grandi e semplici opuscoli, scritti in 20 anni. Si tratta di autopubblicazioni nelle quali uso il marchio dei miei avi tipografi, così rinverdisco anche la vecchia tradizione dei Frediani. Li impagino da solo e poi li faccio stampare a varie tipografie, in un numero limitato di copie. Non è un’attività che faccio per guadagnare: mi basta rientrare delle spese di stampa.

Ha tenuto un archivio ci tutti i suoi libri?

 Ovviamente e comunque, per ogni testo pubblicato ne deposito una copia in biblioteca a Massa.

Quali sono gli argomenti che ha trattato?

I miei libri sono dedicati ai personaggi di Massa di varie epoche. Alcuni che ho conosciuto o di cui ho incontrato i discendenti come, ad esempio Il dottor Pietro Guerra, medico vissuto a cavallo del ‘900 che aveva la passione per la fotografia e che ci ha lasciato le sole immagini di Massa alla fine dell’800. Attualmente tutto l’archivio del dottor Guerra si trova a Firenze, in possesso di una sua nipote. Io, però ho avuto la fortuna di conoscere un suo discendente che mi ha permesso di scannerizzare tutte le immagini e in più di acquisire anche quelle scattate da lui stesso, ugualmente appassionato di foto.

Quindi ha un grande archivio storico di immagini di Massa…

Sì e spesso attingo da lì. Le immagini del nipote di Guerra sono relative a Massa nel ventennio fascista. Con buona parte di quelle ho fatto una pubblicazione intitolata “Massa in Orbace” e poi le ho usate anche per una mostra a Palazzo Ducale che ebbe molto successo.

In che modo sceglie gli argomenti?

Non c’è un criterio definito. L’unico elemento comune è che appartengano tutti alla storia di Massa. Ho limitato il campo alla mia città perché c’è già moltissimo materiale su cui fare ricerche.

Quanto tempo dedica ai libri e alla pagina Facebook Correva l’anno…?

Praticamente è un impegno a tempo pieno all’interno del quale inserisco altri interessi, perché non scrivo solamente. Da diversi anni mi adopero per far mettere targhe di marmo nella città a ricordo di eventi e personaggi che ne hanno fatto la storia. Ne ho già messe 6 o 7. Tra le ultime ci sono quella all’ex sindaco Gino Cecchieri e all’ex sindaco Giulio Guisoni, che fu il primo sindaco del dopoguerra e fu anche senatore della Repubblica. Sono personaggi che hanno fatto molto per la città. Sono iniziative che faccio, in parte, a mie spese, e in parte con l’aiuto del comune e sono io che mi occupo della trafila burocratica per la presentazione dei progetti.

Quindi è a stretto contatto con l’amministrazione…

Sì e diverse amministrazioni hanno riconosciuto il valore del mio impegno. Specialmente gli ultimi due sindaci, Volpi e Persiani, hanno sempre accolto con entusiasmo le mie proposte. Ho poi tre progetti in corso con il comune: il premio Obelisco Città di Massa, giunto alla settima edizione, che viene consegnato a una figura massese che è andata oltre i confini della città ed è conosciuta a livello nazionale. Tra i premiati delle passate edizioni ci sono il maestro Pietro Faleni, autore della celebre canzone di Fred Bongusto: Una rotonda sula mare”, Giorgio Giuseppini, basso della lirica conosciuto in tutto il mondo, il ballerino Alain Bottarini, noto a livello nazionale e lo scultore Vito Tongiani. Il secondo progetto è quello della trasformazione del parco dei Quercioli in un parco dedicato alla poesia dialettale: abbiamo già fatto installare tre stele recanti testi in dialetto, la prima dedicata a una poesia di Ubaldo Bellugi, la seconda dedicata a Marcello Betti, ex sindaco di Massa, e il prossimo 21 marzo, che è la giornata mondiale della poesia, inaugureremo la terza stele dedicata a Decimo De Fiandra

E il terzo progetto qual è?

È quello più importante per me. Si tratta dell’installazione, a Massa, di una statua dedicata a Alberico I Cybo Malaspina: un riconoscimento che manca da 400 anni. Fra l’altro non ci sono statue di Alberico in tutta la provincia di Massa Carrara. Attualmente i ragazzi dell’istituto d’arte Felice Palma stanno preparando i bozzetti. A giugno verrà scelto il migliore e si procederà a trovare gli sponsor che garantiranno la realizzazione dell’opera. è quella di realizzare un monumento a Alberico I Cybo Malaspina.

Questo genere di attività le svolge da privato cittadino o attraverso delle associazioni culturali?

 Io sono socio di alcune associazioni culturali come l’Accademia dei Titolati o Italia Nostra, ma le mie iniziative le porto avanti da solo per non dover sottostare a troppe opinioni contrastanti. Ovviamente devo appoggiarmi a delle associazioni per avere i finanziamenti, ma, in genere, questo non è un problema.

Dove verrà collocata la statua di Alberico I?

In piazza della Martana dove c’è l’arco di porta Martana, sotto la Rocca Malaspina. Spero tanto che si realizzi questo progetto perché Massa è l’unico capoluogo italiano che non ha un monumento dedicato a un suo cittadino.

Tra le sue ultime creazioni, in ordine di tempo c’è la pagina Facebook Correva l’anno, che è un po’ la summa di tutte le sue ricerche…

Anche in questo caso si è trattato di un’idea che non mi era mai passata per la testa. Ero già molto preso dalle mie ricerche e pubblicazioni, poi, nel 2017, Nino Mignani, oggi presidente Pubblica Assistenza, che aveva visto un calendario fatto da me con immagini storiche e testi su Massa mi ha proposto di aprire una pagina Facebook e io ho iniziato senza molta convinzione ma presto la pagina ha cominciato a crescere.

Su Correva l’anno… ci sono notizie storiche ma anche fatti di cronaca e di folclore… Dove trova le informazioni?

Molto lo trovo sugli archivi dei giornali locali che si trovano in biblioteca. Ho cominciato a consultarli perché anni fa ho acquisito l’archivio storico dello studio fotografico Leone, il più antico di Massa, che è molto ricco, anche se parte solo dal dopoguerra, dal momento che il negozio venne colpito da una bomba che distrusse ogni cosa. Io mi sono ritrovato con tutti i negativi e ho deciso di pubblicarli in una serie di volumi comprendenti immagini di un decennio. Sono già usciti due volumi di Massa negli anni ’50 e adesso sto lavorando a Massa negli anni ’60. Tuttavia mi sono accorto che pubblicare le foto senza contestualizzarle, fa perdere loro molto interesse e siccome le immagini non sono datate le foto ho cominciato a consultare i giornali dell’epoca conservati in biblioteca. Sfogliando i giornali ogni tanto viene fuori anche qualche notizia carina che uso per la pagina Facebook.

Correva l’anno ha toccato i 34 mila visitatori. Come spiega questo grande successo?

Veramente ne sono rimasto sconcertato anch’io. Comunque è un segno del forte legame dei massesi con la propria città. Un legame che si percepisce anche nel culto del dialetto e che vedo confermato nell’adesioni al contest di poesia dialettale che abbiamo avviato sul quotidiano La Nazione.

Qualche volta, Correva l’anno… ha inserito anche notizie storiche relative a Carrara. È finita la rivalità atavica tra le due città?

Dovrebbe: oggi questa rivalità non ha più senso, e forse non ce l’ha mai avuto. Avrebbe senso essere un comune unico, ma in tanti non lo capiscono ancora. Comunque sulla pagina Facebook non è mai venuta fuori, neanche quando ho postato notizie su Carrara.

Con che frequenza fa i post?

Quando trovo qualcosa, non c’è una scadenza precisa. All’inizio andavo più lentamente, infatti il primo volume pubblicato raccoglieva tre anni di attività. Nell’ultimo anno ho aumentato e adesso è uscito il secondo volume che contiene i post di un anno che sono tanti quanti quelli fatti nei primi tre anni. Pubblico i post a seconda di ciò che trovo: può essere ogni giorno o una volta a settimana. Mediamente comunque abbiamo sulle 5000 visitazioni alla pagina al giorno.

Che genere piace di più?

 Quello storico. Non c’è alcuna farina del mio sacco in ciò che posto ma solo ciò che trovo nelle varie fonti che consulto. Comunque piace molto anche la cronaca.

A che libro sta lavorando in questo momento?

Si tratta di un progetto particolare: è un libro dedicato a tutti i fatti di sangue accaduti a Massa dal dopoguerra. Una ricerca che sto facendo solo attraverso i dati comparsi sui quotidiani locali.