Un busto realizzato dallo scultore Lorenzo Bartolini, che è stato anche direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, e un piccolo dipinto di pregio, che ritrae Michelangelo per mano di un autore anonimo, sono le due opere che andranno ad arricchire la collezione permanente del Museo CARMI Carrara e Michelangelo.
L’assessore alla cultura, Federica Forti, aveva chiesto al direttore del museo, professore Marco Ciampolini, di individuare delle opere interessanti per arricchire la collezione del museo, in base a un progetto di valorizzazione che da tempo interessa il sistema museale e che l’assessore Forti sta portando avanti. Il direttore Ciampolini, al quale è stata rinnovata la direzione scientifica del CARMI per il triennio 2021/2024, ha indicato il busto e il ritratto come meritevoli di acquisto: “Si tratta di due opere importanti che vanno ad arricchire le collezioni permanenti del museo – ha detto il direttore Marco Ciampolini – inaugurando il viatico per successive acquisizioni, tese a far divenire il museo un punto di riferimento per la fortuna di Michelangelo e la storia, non solo della scultura, a Carrara”.
Il busto raffigurante Carlo Ludovico di Borbone è firmato da Lorenzo Bartolini (Savignano di Prato, 1777 – Firenze 1850), il più importante rappresentante del purismo in scultura: dopo un soggiorno a Parigi, diresse, nel periodo napoleonico, l’Accademia di Belle Arti di Carrara, formando la grande generazione carrarese di scultori nell’era romantica. L’opera (in gesso patinato giallastro) riproduce, con alcune differenze, il busto in marmo conservato nella Galleria d’Arte Moderna di Firenze, inizialmente realizzato per il Palazzo Ducale di Lucca, di cui Carlo Ludovico fu regnante dal 1824 al 1847. Si tratta di una riproduzione di indiscutibile qualità, in cui l’artista è intervenuto con soluzioni originali, come nella capigliatura.
Il ritratto in ovale di Michelangelo, è un dipinto ottocentesco posto entro una cornice in legno dorato: “eseguita con un delicato traforo che disegna una corona di alloro intrecciata ad un nastro e culmina in un trionfo di foglie, a magnificare la gloria dell’effigiato [appartiene] ad una produzione di immagini di uomini illustri, tratte dai quadri presenti agli Uffizi, a costituire una galleria di glorie toscane secondo il gusto del romanticismo storico che a Firenze aveva anche guidato l’esecuzione delle grandi statue per il loggiato vasariano” (Francesca Petrucci).
Le due opere al momento sono sottoposte a un intervento di ripulitura e verranno esposte in occasione di un evento pubblico in programma nelle prossime settimane. Dopo la chiusura delle mostra dedicate a Giovanni Antonio Cybei (Carrara 1706-1784) e alla “Pittura del suo tempo”, giudicate dalla critica fra le più interessanti di quelle svoltesi in Italia nel 2021, le porte del CARMI, ospitato a Villa Fabbricotti (in via Sorgnano, 42), si sono riaperte per raccontare la figura di Michelangelo, a cui è dedicato il museo, al suo rapporto con Carrara e ai maestri che hanno reso famosa la città operando con il suo meraviglioso marmo.
La Villa Fabricotti è immersa nel verde del Parco della Padula, dove è possibile ammirare otto sculture ambientali realizzate da Luigi Mainolfi, Robert Morris, Claudio Parmiggiani, Dani Karavan, Sol LeWitt, Ian Hamilton Finlay, Mario Merz, Patrick Poirier.
Il museo è aperto al pubblico da mercoledì a domenica, dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 14 alle ore 17.
Per informazioni: museo.carmi@comune.carrara.ms.it oppure +39 335 10 47 450.