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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Antona, com’eravamo: memorie di vita, tradizioni e cultura agricola massese

DiDiari Toscani

Gen 18, 2022

Ha riaperto i battenti nell’ottobre del 2021, il museo Antona, com’eravamo dopo un anno di chiusura. Il museo è dedicato a Ferugenta Pasqualini, la compianta maestra che fu la memoria storica di Antona ed è un piccolo gioiello creato nel 1997 per iniziativa dell’U.s. culturale Antona-circolo Endas. Dopo aver vagabondato in sedi private e precarie, ha ottenuto finalmente la possibilità di stabilizzarsi all’interno della ex scuola materna di Antona. Perché un museo ad Antona? Lo ha spiegato a Diari Toscani, Nedda Mariotti Giromella, referente dell’U.s. culturale nella sede del circolo Endas.
La memoria è il sole del tempo – ha detto Nedda Mariotti Giromellae non possiamo rischiare il buio. La memoria di questo borgo affonda le sue radici nell’antica civiltà dei Liguri apuani. Per anni Antona è stata isolata perché il ponte è stato costruito negli anni ‘30. Un isolamento che, però, è stato anche la sua fortuna, consentendo al paese di mantenere la propria identità. Ecco perché Antona ha bisogno del suo museo”.
Il piccolo museo si è sempre proposto di valorizzare, conservare e tramandare alle future generazioni la storia, gli usi, i costumi, gli antichi mestieri di un borgo che dal XIII al XIV secolo è stato un comune rurale autonomo.
Dal 2009 il museo è organizzato in cinque sezioni: castanicoltura, pastorizia e magricoltura, senza dimenticare l’antica tradizione dei Maggi e gli antichi giochi di strada. Grazie alla sensibilità e alla collaborazione degli antonesi, negli anni è stato possibile arricchire il museo con documenti storici, materiale fotografico ed antichi testi del Maggio, sia lirico che drammatico. Si possono ammirare antichi costumi dei Maggianti, risalenti ai primi anni del ‘900 e quelli della Compagnia dei Maggianti di Antona, attiva fino agli anni ‘80 del secolo scorso. Sono presenti anche foto dei Maggi dell’attuale Compagnia dei giovani Maggianti Antonesi, che hanno riscoperto l’antica tradizione e cantano con successo alle case, ogni anno, nel mese di Maggio, rinnovando con successo un antico rito propiziatorio.
Dal 2011 un angolo del museo è dedicato agli antichi giochi di strada, molti dei quali risalenti agli anni ’50 e ’60 del secolo scorso: ci sono oggetti che ricordano la corsa coi cerchioni o la gara coi tappini, la campana e la palla a muro, la corda, il gioco delle palline o delle vetrone. Giochi di socializzazione che animavano l’antico borgo quando ancora era vissuto da tante famiglie con bambini. In quel piccolo museo scorre la storia di una comunità molto legata alle tradizioni, vocata oggi alla cultura del recupero dei tempi che furono, per non dimenticare le radici di quel passato che inevitabilmente si proietta sul futuro.

Per info sul museo e per prenotare una visita guidata telefonare ai seguenti numeri: 389 0484515 oppure 320 2933740.

© Foto di Angela Maria Fruzzetti