Sono 27 fra monumenti, lapidi e fontane, le tappe del tour del centro storico di Carrara predisposto dagli studenti del corso turistico dell’istituto Einaudi Fiorillo nell’ambito del progetto Carrara Si-Cura. Una sorta di censimento itinerante che tocca tutti i più famosi monumenti della città e ne riscopre una buona parte di quelli meno conosciuti.
Ci sono “la Beatrice”, “la Venere”, “il Gigante” – come vengono chiamati dall’immaginario locale – la palla di piazza D’Armi, la fontana della Moretta, il Cavallino di Arturo Dazzi, ma anche la lapide dedicata al pedagogista anarchico Francisco Ferrer, posta al livello del primo piano di uno dei palazzi di piazza Alberica, che neppure tutti i carraresi hanno mai notato, o quella, posta sul muro della rocca dell’Accademia di Belle Arti, che ricorda il referendum del 1946 col quale si sancì la nascita della Repubblica Italiana. Un percorso che scorrazza per la città e per i secoli, fatto di quel marmo che ne è l’essenza, l’eccellenza e la condanna. Un percorso che salvaguarda la memoria e ne esalta il suo valore educativo. Così scrivono i ragazzi dell’Einaudi: “Un’idea per una passeggiata originale nel centro storico. La consapevolezza che i luoghi siano custodi della parola non è naturale, bisogna piuttosto apprenderla, evitando che le statue siano abbandonate, i muri restino inaccessibili, le memorie vadano disperse” E aggiungono alle loro tesi una citazione del filosofo francese Henri Pierre Jeudy: “La conservazione del patrimonio culturale si fa carico dei ricordi e ci libera dalle responsabilità imposte alla memoria. La sovrabbondanza dei luoghi di memoria offre una reale garanzia contro l’oblio. Ma questo dovere di memoria che incombe su di noi innesca un senso di colpa alimentato dalla necessità morale della commemorazione. Non siamo più liberi di dimenticare, l’oblio è considerato un crimine”.
Infine concludono: “Dobbiamo prenderci cura, per noi e per le future generazioni, di ciò che ci è stato affidato dai nostri antenati, in modo da realizzare il sogno di vedere un giorno un intero Paese che si prende cura di se stesso e dei propri beni comuni ricostruendo i legami di comunità. Partendo dal principio di sussidiarietà orizzontale della nostra Costituzione ognuno di noi può divenire custode attivo della Bellezza, impegnandosi nella cura del patrimonio materiale ed immateriale che costruisce la “memoria” della nostra comunità”.
Il depliant con il percorso nel centro storico di Carrara, messo a disposizione dal comune per il progetto Carrara Si-Cura, è disponibile presso il fondo di via Santa Maria al civico 7b, che sarà aperto tutti i fine settimana a partire dal 23 aprile e fino alla fine di maggio con orario 16-19. Il lavoro dei ragazzi è stato supportato da Accademia Albericiana e ha avuto la collaborazione del Club Fotografico Apuano di Ennio Biggi.