L’ambulatorio medico di Casette, frazione di Massa, è pronto, il dottor Andrea Rossi (in foto) è disposto a prestare servizio, ma tutto è sospeso da almeno un anno.
Sulla situazione interviene il comitato Una montagna da salvare che ha già “salvato” l’ambulatorio medico di Forno, individuando in Confimpresa Massa Carrara il soggetto locatario dell’immobile dove esercita da alcune settimane il dottor Andrea Rossi, disposto a diventare il medico di famiglia di tutta la zona montana massese, compresa Casette e Caglieglia.
Nel 2019, tutto il gruppo Pd aveva inoltrato la richiesta di riapertura dell’ambulatorio medico nei locali comunali della ex scuola di Casette. Non avendo ricevuto risposte in merito, il gruppo Pd è tornato nuovamente a sollecitare il servizio sanitario nel 2021, denunciando ancora la mancanza dell’ambulatorio medico nella frazione montana. Agli atti dell’ultima interpellanza, l’assessore ai lavori pubblici, Marco Guidi, aveva chiesto lumi all’asl sull’annosa situazione: “Dopo numerosi colloqui con il vostro personale era stata individuata una struttura di proprietà comunale nella frazione di Casette in cui aprire un ambulatorio asl per favorire le visite mediche nelle zone montane della nostra città – si legge nel documento inviato dall’assessore all’asl -. L’ente ha svolto i lavori richiesti e deliberato con atto di giunta l’assegnazione di tali locali all’asl. Purtroppo non abbiamo più notizie sulla definizione della vicenda. L’apertura dell’ambulatorio costituirebbe un intervento molto importante e atteso dalla popolazione”.
Dopo vari incontri tra asl e comune, rallentati ovviamente dall’emergenza epidemiologica Covid 19, si è arrivati a gennaio 2021 quando la asl ha inviato al comune una bozza del contratto di comodato da sottoscrivere. E poi nulla più. “In pratica – commenta Daniele Tarantino del comitato Una montagna da salvare –, da quello che emerge, analizzando la situazione, l’amministrazione comunale sarebbe ancora in attesa che l’asl stabilisca la data precisa per la sottoscrizione del contratto. E questa situazione si protrae da ormai un anno. Ci chiediamo: i lavori alla struttura, utili per l’ambulatorio sono stati conclusi? Che ne è di quel contratto? La popolazione ha necessità di avere prima possibile l’attivazione del presidio. Abbiamo un medico disponibile, il dottor Andrea Rossi. Che si aspetta ad aprire l’ambulatorio? Dobbiamo lavorare per incrementare le periferie e restituire i servizi di base”.