Presidio difensivo a protezione dell’arsenale di La Spezia, prigione per i soldati austro-ungarici catturati durante la prima guerra mondiale, osservatorio strategico per le truppe nazifasciste in ritirata, poi base conquistata dagli americani e infine malinconica fortezza fatiscente abbandonata al suo destino. Questo il rapido excursus del forte di monte Bastione nel comune di Fosdinovo la cui storia era iniziata sotto il giovane regno d’Italia nel 1885.
A La Spezia c’era l’arsenale, una grande concentrazione di navi e di armi che dovevano essere salvaguardate. Per evitare gli attacchi da terra che potevano arrivare dalla valle del Magra e dagli Appennini, si decise di costruire una vera e propria fortezza sul monte Bastione, nei boschi tra Fosdinovo e Castelnuovo Magra, a cavallo del confine tra Liguria e Toscana a 690 metri sul livello del mare. La posizione era strategica anche per controllare ogni eventuale minaccia proveniente dal mare e la fortezza era attrezzata per respingere ogni attacco. Ci vollero quattro anni per completarla, ma alla fine il presidio militare poteva contare su 21 pezzi di artiglieria che, tuttavia, non ebbero mai occasione di entrare in azione. La fortezza, di forma irregolare, era circondata da un possente e invalicabile muro di cinta e, su un lato, anche da un fossato con un ponte levatoio. La struttura, in pietra e mattoni, era di notevoli dimensioni: tre piani con sette o otto camere ciascuno e altre stanze di servizio e poi vari piazzali e postazioni in cui erano collocati i cannoni. Nel periodo del suo originario utilizzo era chiamata dalla gente del luogo “la polveriera” e, secondo alcuni storici locali sarebbe stata proprio questa definizione a dare origine al nome di Spolverina alla località in cui si trova la fortezza. Dalla polveriera non venne mai sparato un colpo e durante la Prima guerra mondiale venne utilizzata per detenere i prigionieri austro-ungarici.
Alla fine della Seconda guerra mondiale venne utilizzata dai tedeschi come osservatorio. Fu l’unico momento in cui da Forte Bastione vennero sparati colpi d’artiglieria tedeschi, ma il monopolio tedesco durò poco: il 15 aprile del 1945 gli americani entrarono nella fortezza già abbandonata dai tedeschi, conquistandola.
La vita di Forte Bastione terminò così e iniziò il suo lento e inesorabile declino segnato da incuria, crolli, danneggiamenti e abbandono totale. La passeggiata tra i ruderi è molto suggestiva, ma non priva di pericoli proprio per via delle condizioni pericolanti di tutta la struttura.
Per arrivarci si deve raggiungere il bivio per Vallecchia, dopo essere saliti da Fosdinovo. All’incrocio parte il sentiero numero 7 del CAI che si arrampica nei boschi di castagni in direzione Massa e che in pochi minuti conduce a ciò che resta della fortezza.
© Foto e percorso di Cristina Maioglio