Domani, giovedì 31 ottobre, alle 10 nella sala Spadolini del Ministero della Cultura, a Roma, il ministro Alessandro Giuli proclamerà la prima Capitale italiana dell’arte contemporanea. La cerimonia si potrà seguire in diretta sul canale Youtube del Ministero della Cultura.Oltre a Carrara sono in lizza per il titolo anche Gallarate, Gibellina, Pescara e Todi i cui dossier sono stati valutati da una giuria di esperti presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e di cui fanno parte Sofia Gnoli, Renata Cristina Mazzantini, Walter Guadagnini e Vincenzo Santoro. ‘Carrara: da 2mila anni contemporanea’ è il titolo del progetto presentato dalla città apuana a cura di un board curatoriale composto da Cinzia Compalati, Maura Crudeli, Pasquale Direse, Federico Giannini ed Emanuele Guidi.
“Se dovessi raccontarvi l’idea da cui sono partita per immaginare Carrara Capitale dell’Arte Contemporanea vedreste questa immagine: una comunità chiassosa intorno ad un grande tavolo di marmo su cui sono sparsi 500 pezzi di un puzzle e una clessidra di vetro che scandisce il tempo – spiega Maura Crudeli – Carrara e le sue poliedriche sfaccettature devono necessariamente dialogare per dare un segnale forte alla sua comunità che intravede la bellezza in ogni dove, ma non vede chiara la strada da intraprendere. In questo dossier ho individuato 4 coordinate lungo le quali spostare i 500 pezzi del puzzle. Riqualificare non luoghi attraverso l’arte per donare alla città spazi nuovi dove far convergere l’energia creativa e stimolare consapevolezza per agire in modo sostenibile sul nostro presente senza compromettere il futuro delle nuove generazioni. Rivitalizzare luoghi periferici e bui attraverso l’arte per creare nuovi spazi di connessione e di crescita sociale disseminando buone pratiche e interscambi culturali nel nostro tessuto urbano. Rafforzare i luoghi dove si fa già arte e metterli a sistema per creare reti funzionali e circoli virtuosi in grado di generare bellezza, benessere, fiducia e senso di appartenenza. E infine ridisegnare i confini di questo territorio creando una nuova mappa del sentire collettivo, dove la critica deve essere votata alla costruzione di percorsi condivisi e partecipati, dove l’immaginazione e la sensibilità devono dar vita al nuovo puzzle di Carrara, non solo come la somma di quei 500 pezzi sparsi sul tavolo ma come la visione condivisa da cui ripartire per scrivere un nuovo pezzo di storia apuana”.
“Come coordinatrice del board curatoriale – spiega Cinzia Compalati – ho provato a trasmettere alcune suggestioni della città al gruppo di lavoro, come prima cosa proponendo il titolo ‘Carrara, da 2mila anni contemporanea’. Ho ricordato anche nel corso dell’audizione la nota frase dell’artista Maurizio Nannucci ‘Tutta l’arte è stata contemporanea’, pronunciamento che a Carrara assume un valore più potente. Mi riferisco alle testimonianze archeologiche di Fossacava, la nostra cava romana in cui i semilavorati rinvenuti dimostrano come a Carrara vi fossero delle maestranze specializzate. Oggi queste maestranze si sono spostate negli oltre cento laboratori della città e offrono le proprie competenze al servizio degli artisti contemporanei. L’obiettivo che mi ero prefissata era quello di espandere il perimetro e la definizione di arte contemporanea a quello di arti contemporanee. Ho quindi immaginato di aprire una riflessione sui nuovi linguaggi dell’arte contemporanea a partire da uno degli eventi inaugurali che vedrà protagonista la compagnia di Alexander Vantourhout.
L’altra grande disamina è legata all’arte ambientale. Da un lato vorremmo realizzare una mostra, omaggio a Giuliano Gori, che farà il punto sull’arte ambientale e le sue nuove derive e lascerà una installazione inedita all’interno del Parco della Padula. Dall’altro abbiamo pensato a un parco di rigenerazione ambientale con opere eseguite direttamente sulla parete di cava attraverso tre nuovi interventi a parete che andrebbero ad aggiungersi a quello già esistente di Kobra“.