Domenica 20 ottobre partono gli incontri domenicali a ingresso libero organizzati dalla Dickens Fellowship in Piazza Alberica 2/a a Carrara. Ad inaugurare “le domeniche alla Dickens” sarà il seminario – La storia del teatro itinerante – tenuto da Renato de Rosa, che discende da una famiglia di attori itineranti. De Rosa ha dedicato dieci anni a riscoprire le vicende dei suoi antenati, ricostruendo il modo di vivere e recitare delle compagnie itineranti: gli itinerari, il repertorio, la vita quotidiana, il ruolo delle donne e dei bambini. Da questo certosino lavoro sono emersi dettagli straordinari, piccole grandi storie di eroismo quotidiano. Gli attori avevano grande carisma, pur svolgendo un lavoro duro e ingrato, le compagnie si stabilivano nei paesi, alloggiando in stanze prese in affitto presso le famiglie e vi rimanevano diversi mesi, rappresentando il loro repertorio costituito anche da cinquanta opere, tutte da ricordare prodigiosamente a memoria. Terminato il ciclo di recite partivano per la destinazione successiva. La compagnia degli undici fratelli De Rosa, grandi attori, ha avuto la peculiarità di schierarsi sempre dalla parte della povera gente, contro l’oppressione dei potenti e per questo non ha mai potuto raggiungere i grandi palcoscenici. Erano figli di Maria Giuliani, discendente di una antica dinastia di attori e di Raffaele de Rosa, nobile diseredato per avere scelto la voce dell’amore e del palcoscenico. Per tutto il ventennio i De Rosa ha fatto militanza antifascista, subendo le ritorsioni del regime. In un paese dell’Emilia per impedire alle squadre fasciste di dar fuoco a un teatro, vi si barricarono dentro con le famiglie. La compagnia de Rosa, come tutte le compagnie itineranti, chiuse i battenti nei primi anni ’50 in seguito alla trasformazione dei teatri in cinema e all’avvento della televisione. Si tolsero però un’ultima soddisfazione: quella di segnare l’esordio come primo attore di Gian Maria Volontè che, la mattina seguente, quando i paesani si complimentarono con gli, colui che sarebbe diventato un grande attore si sentì consigliare: «L’unico che non ci è piaciuto è lei: recitare non è il suo mestiere. Si trovi qualcos’altro.»
Gli incontri alla Dickens si terranno per quattro domeniche consecutive. Il primo, programmato per domenica prossima alle ore 17.30, racconterà gli eventi romantici del teatro ottocentesco e la dura vita degli “scavalca montagne”. Le vicende narrate aiuteranno anche a comprendere la storia d’Italia, vista attraverso una prospettiva inedita: quella della gente comune.
Renato de Rosa, si divide tra l’attività di consulenza alle imprese sulla finanza agevolata e la scrittura. Ha pubblicato con editori quali Mursia, Limina e Carbonio. Il suo ultimo libro, Figli d’Arte, frutto di dieci anni di ricerche, racconta l’epopea del teatro itineranti e della sua famiglia. Ha collaborato e scrive per La Nazione, Technè e Fuoco Fuochino. In teatro ha collaborato con i laboratori di Zelig come autore e attore e ha portato sulle scene il recital Figli d’Arte, in collaborazione con numerose compagnie italiane.