foto di Pietro Marchini
Sono qui, a due passi dal mare, circondata da alberi di pino sopra un grande tappeto erboso. Da anni abbandonata e ora anche recintata, non si sa mai che qualcuno volesse calpestarmi. Nacqui nel 1937 con una forma che assomigliava ad una barca, da cui il mio avventuroso nome che, attualmente, non rende certo omaggio al solitario navigatore e scopritore di nuove terre. Tuttavia, il successo lo raggiunsi negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale, con la pista di pattinaggio interamente lastricata in marmo bianco di Carrara, dotata di 24 potenti riflettori che mi illuminavano a giorno. Vicino avevo la sala giochi con il bar e, lato mare, un palco per permetteva agli appassionati di assistere alle gare di hockey a rotelle. Ospitai anche per diversi anni la sfida che si teneva tra gli stabilimenti balneari “Bagno conto bagno”. Detti alloggio per dieci anni consecutivi, dal 1978, alla Festa della birra “Septemberfest”, trasferita poi al padiglione di CarraraFiere nel 1988.
Raccontarvi le serate estive, la folla di gente locale e villeggianti che si godevano il fresco giocando, discutendo e ascoltando musica, ogni sera veniva trasmessa con il contributo anche di cantanti famosi, è molto impegnativo, ma utile per far capire quanta era la mia importanza e, soprattutto, cosa ha perso Marina di Carrara. Accolsi anche un ristorante all’aperto, che un incendio distrusse nel 2005, dando inizio al mio lento declino. La chiusura della pista di pattinaggio, la demolizione di tutte le strutture ricettive furono il corollario dell’incuria e del pressapochismo degli addetti ai lavori. Riuscirono a resistere solo le strutture di giochi per bambini, finché il fortunale che il 18 agosto 2022 che si abbatté su Marina non fece tabula rasa di tutto compresi gli alberi.
Non c’è che dire, un bel biglietto da visita per i vacanzieri che scendono dalle navi e si accingono a visitare Marina e il territorio. Una prece per la mia rinascita. Amen.