foto di Silvia Meacci
Offre spettacoli di prosa delle maggiori compagnie e concerti di musica classica, ma nell’ottocento era celebre per il melodramma. Il Teatro della Pergola è una bomboniera. Appena vi si entra si è colti da forte emozione. Il Saloncino, la Sala Oro, l’atrio delle colonne e il meraviglioso palcoscenico, tutto è avvolgente. E pensare che molte sono le curiosità e i retroscena di questo teatro. Forse non tutti sanno che accanto al palcoscenico c’è il “Primo Camerino” fatto costruire nel 1906 esclusivamente per Eleonora Duse che fu a Firenze per recitare “Rosmersholm” di Ibsen. Una appassionata interpretazione dell’attrice che andò oltre le parole, facendo parlare il corpo con i capelli sciolti e un ramo fiorito brandito come una spada. Al Teatro della Pergola si festeggiano questo 3 ottobre i 100 anni dalla sua nascita in uno spettacolo a lei dedicato.
Alla Pergola lavorò Antonio Meucci, prima di trasferirsi in America. Qui si innamorò della sua futura moglie, la giovane costumista, Ester Mochi. Ma è interessante sapere che Meucci, neoimpiegato in qualità di macchinista, inventò un telefono acustico, un tubo in rame che dal palcoscenico saliva fino alla graticcia, venti metri più in alto, per dare il segnale ai soffittisti affinché potessero cambiare scena senza che si dovesse alzare la voce o utilizzare la torcia. Tale sistema fu in uso fino al 1965 e abbandonato dopo il restauro del 1966 in seguito all’alluvione.
Il ventre del teatro ha dei sotterranei e un vero vicolo, il “Vicolo delle Carrozze” sotto strada, che costituiva l’antichissimo accesso al palco da Borgo Pinti. Lungo il viuzzo ci sono delle nicchie, antri che ospitavano le botteghe degli artigiani utili all’attività del teatro. Più avanti c’erano pozzo e lavatoi. Sotto la platea c’è un marchingegno, ora non più funzionante, costruito nel 1857, che serviva a far rialzare il pavimento al livello del palcoscenico e trasformare la platea in sala da ballo. Qui è conservato anche lo scranno costruito per Giuseppe Verdi nel 1847 in occasione della prima del “Macbeth” di Verdi.
Il Teatro della Pergola è il primo esempio di teatro all’italiana. Ha una platea ovale per una acustica ottimale e palchi di vari ordini, all’epoca elementi del tutto innovativi che riscossero nel pubblico molto successo perché garantivano intimità, potevano ospitare interi nuclei familiari, separati da quelli rivali. Nei palchi si parlava, si facevano affari e si portava l’amante. Spesso si consumavano dei pasti e la sala emanava olezzi vari. Elemento fastidioso per gli attori era la confusione e succedeva talvolta che si dovesse interrompere la recitazione.
Il teatro fu costruito su progetto di Ferdinando Tacca tra il 1652 e il 1656 in via della Pergola, strada il cui nome derivava da un rigoglioso pergolato d’uva presente già nel 1500 in quella zona. In occasione del Carnevale del 1657 fu inaugurata la sua prima stagione con l’opera buffa “Il podestà di Colognole” di Giovanni Andrea Moniglia.
Fu l’Accademia degli Immobili, gruppo di nobili fiorentini conservatori ad avere l’iniziativa di trasformare un antico tiratoio dell’Arte della Lana in un teatro di corte. Solo dopo il 1718 fu aperto al pubblico pagante. Il palco 1 di prim’ordine è ancora riservato in uso perpetuo ai membri dell’Accademia degli Immobili. Il palco 25 è per il direttore del teatro.
Si dice che il palco 16, in alcune notti, brilli di una luce strana. Storie di fantasmi?
Nel 1912 alcuni palchi d’ultimo ordine furono distrutti per creare il loggione che ha una capienza di ben 1350 persone. Dopo la presentazione del programma degli spettacoli avvenuta il 30 settembre, alla Biblioteca delle Oblate sarà possibile approfondire alcuni dei testi in scena al Teatro della Pergola.
Sono incontri ad ingresso gratuto, a cura di Matteo Braghenti.
Durante le presentazioni il pubblico potrà ascoltare estratti delle opere letti da l’Associazione LaAV, formata da volontari che promuovono il prezioso valore della lettura ad alta voce.
7 ottobre ore 17.00 AMORI RUBATI
19 novembre ore 17.00 FALSTAFF A WINDSOR
4 febbraio ore 17.00 LO ZOO DI VETRO
11 marzo ore 17.00 PIRANDELLO TRILOGIA DI UN VISIONARIO
Per informazioni telefonare al numero 055 2616512 oppure scrivere all’indirizzo bibliotecadelleoblate@comune.fi.it