Uno dei grandi limiti del disegno e, quindi, anche del graffito, è che esso rimane sempre e comunque imprigionato ed impastoiato entro gli stretti magli delle due dimensioni e del loro innato piattume. Tutto ciò, fino a quando un pioniere non si mosse, a suo tempo, per ovviare a questo problema, inventando il graffito 3D. Egli diede vita ad un nuovo, rivoluzionario stile, Intrecciando e sovrapponendo lettere e volumi, utilizzando le luci e le ombre, creando un vero e proprio distacco dallo sfondo. In sostanza, egli aveva conferito alle sue opere il realismo della profondità. Infatti, osservando un graffito 3D, le lettere sembrano letteralmente uscire dal muro, non sono appoggiate ad una superficie e non risultano per nulla piatte. Sembra quasi possibile toccare con le proprie mani quei disegni e poterli estrarre dal muro.
Quel pioniere si chiama Erni Vales, ed è uno street artist newyorkese che, alla fin della fiera, tirando le somme, ragionando a mente fredda… Ecco, si può serenamente concludere che… non ha inventato proprio niente!😄
Senza volergli mancare di rispetto, infatti, egli ha semplicemente applicato al graffito un concetto che era già proprio di un’espressione artistica antica di millenni: il bassorilievo. Si tratta, come è ben noto, di un tipo di scultura in cui le figure sono rappresentate su un piano di fondo, dal quale sporgono con un rilievo ridotto. Esso produce un contrasto rialzato e dà la sensazione di vedere un quadro in rilievo. Possiamo, quindi, affermare, senza tema di smentita, che il Graffito 3D esisteva già da migliaia di anni, ed era già proprio di civiltà antichissime come quelle di Egitto, Mesopotamia, India e Cina.
Ecco, fermiamoci in Mesopotamia, e non solo perchè ha il nome più bello😄, ma anche perchè è una delle protagoniste di questa nostra digressione.
Ma andiamo con ordine.
Se vi dicessi che proprio a Carrara, per la precisione in Via Verdi, per la precisione al Civico 10, sorge una casa che è un vero museo a cielo aperto del graffito 3D? Trattasi della cosiddetta “Casa Bienaimè”, dal nome degli scultori (Carlo e Luigi), che vi abitarono a suo tempo. Chissà quante volte ci siete transitati davanti. Vi siete mai fermati a contemplarla e ad esaminarla con attenzione? Beh, qualora lo vogliate, avventuratevi con noi in questo viaggio, che si dipanerà per diverse puntate e che ci porterà a riscoprire quest’ennesimo piccolo grande gioiello della nostra cittadina, oltre a compiere un piccolo ripassino di storia, che non fa mai male, soprattutto a chi scrive😅
Un gran bel pasticcio, anzi, direi piuttosto una macedonia, in cui finiranno graffiti (siamo qui per questo), bassorilievi, castelli nordici, scultori nostrali e stranieri, collezionisti d’arte, terre orientali e grandi condottieri.
E, visto che siamo partiti parlando di 3D, non mi resta che dirvi…Ci vediamo qui fra Tre Dì😄👋.