Sono uno dei simboli di un tempo che non c’è più, talmente superate da risultare aliene alle nuove generazioni, che non ne conoscono la forma, il valore, il carico di umanità contenuto e la ritualità di quella che era un’abitudine popolare, comune, diffusa praticamente ad ogni livello sociale. Stiamo parlando delle lettere, spedite per posta o consegnate a mano, fatte scrivere o leggere da uno scrivano – figura scomparsa da quasi un secolo – o dal prete, o da qualcuno che “aveva studiato”, fosse anche solo il semplice alfabeto per decodificare un testo scritto. Le lettere che, per secoli, spesso, hanno significato così tanto da cambiare destini, risolvere o complicare situazioni, soprattutto generare un turbinio di emozioni che messaggi whatsapp o sms, loro diretti discendenti, non riusciranno mai ad eguagliare. Gli intensissimi scambi epistolari che hanno caratterizzato molto della comunicazione del secolo scorso, cancellati dall’inarrestabile progresso tecnologico, tuttavia, rischiano, davvero, di essere inghiottiti nelle pieghe del tempo come strumenti di cui nessuno più ricorda lo scopo e il modo di utilizzo. Ma le lettere erano, in moltissimi casi, piccoli estratti di letteratura o comunque autentiche raccolte di sentimenti, la cui cura, per lo più era affidate alle donne: attrici principali, dopo la progressiva conquista della scrittura, delle corrispondenze epistolari e responsabili, nella maggior parte dei casi, della conservazione di lettere, biglietti, epistolari vari. Per questo motivo l’associazione Scritture femminili, memorie di donne, impegnata negli studi di genere e storia delle donne, ha deciso di lanciare la prima edizione del contest “Lettere dal ‘900”, un concorso finalizzato a recuperare le lettere autentiche dai cassetti reali e metaforici della memoria per raccontare, specialmente a chi non l’ha vissuto, il tempo delle lettere. Il nuovo secolo ha segnato il definitivo tramonto delle “lettere” inviate per posta, ma tutti i nati nel ‘900 hanno sicuramente conservato un biglietto, un augurio, una lettera che gli erano risultati particolarmente cari. Un capitale immenso di ricordi personali, ma anche universali, perché testimoni di un’epoca. Lo scopo del contest è quello di aprire un dialogo con il ‘900 attraverso le lettere conservate nei cassetti.
Il contest si aprirà dal 1 settembre e si concluderà il 31 ottobre e si rivolge a chiunque abbia una lettera nel cassetto, la cui data sia rigorosamente compresa entro il 1999, e che abbia voglia di renderla pubblica e di raccontarne la storia. Sono ammesse lettere d’amore, d’amicizia, di lavoro (purchè il contenuto abbia un valore non strettamente tecnico) lettere di famiglia, lettere scritte in qualsiasi stato d’animo. L’unica richiesta è che siano autentiche, comprovate da data e, possibilmente, da timbro postale sulla busta, ma saranno ammesse anche lettere consegnate a mano o mai consegnate, quindi senza affrancatura, sempre nei limiti dell’autenticità temporale.
Le lettere devono essere fotocopiate o fotografate o scannerizzate e messe su file; i testi dovranno essere copiati o trascritti in modo leggibile. Per partecipare al contest si dovrà inviare la foto o il file con l’immagine della lettera originale e il testo trascritto in formato word a:
associazionescritture@hotmail.it o a vinicia64@gmail.com
Le lettere verranno lette dal direttivo dell’associazione che sceglierà le 25 più significative da pubblicare in un’antologia che verrà presentata in un evento pubblico entro la fine di novembre.