Passiamo la nostra ultima settimana di vacanza al mare, nello stesso stabilimento. Sono giorni intensi di dolce far niente, sole, bagni e tanta varia umanità da raccontare. Il nostro autista Uber è in ferie e passeggia sulla battigia con il suo inseparabile auricolare, mentre parla con il suo amico immaginario. La nuova signora Aiazzone ha assunto un colore indefinibile che è tra il nero e il ruggine metallizzato, forse il colore della prossima Bmw. C’è un ragazzo che vende borse con i marchi più famosi chiaramente originali (ma de’ che). Quando passa ha il suo mantra: Comme ci, comme sa, che significa, così, così, così, in romanesco ecco ce semo. Un altro signore che vende asciugamani grida: Sciughi!! Forse è la marca di asciugamani o magari vende anche le famose prese elettriche. Accanto a noi c’è una signora che è decisamente affetta dalla Sindrome di Tourette. La parola più gentile che esce dalla sua bocca è: fio de ‘na mignotta. Attacca il siluro (tende ad affrancarsi con più persone) e insulta quasi tutta la spiaggia, fino a quando non viene redarguita dal titolare dello stabilimento. Noto che non passano più quelli che vendono i costumi da bagno e non esistono neppure le enormi bancarelle di qualche tempo fa. È cambiato anche il commercio da spiaggia, quasi fosse, ormai, una specie di piccole attività in franchising. In questi giorni abbiamo ammirato una serie infinita di tatuaggi davvero orrendi. Un Gesù che sembrava Beppe Grillo. Dei numeri romani con le date di nascita sbagliate, a meno che non abbiano seicento anni. Delle ali sulla schiena che sembravano quelle di Lucifer, la serie televisiva. Una pentola dalla quale usciva qualcosa di indefinito, forse della polenta taragna. Abbiamo ammirato un cigno che pacifico si faceva avvicinare nella piccola caletta riparata dalle onde. Abbiamo osservato decine di donne di qualsiasi età che si facevano fotografare in posa da diva su degli scogli con lo sfondo di Acapulco, nelle prossime storie di Instagram con la canzone: Come può uno scoglio arginare il mare. Sono finite le vacanze, domani si torna al lavoro e quindi anche i Summer tales si interrompono fino alla prossima estate. Sono stati giorni di riposo, scoperte, piene di colori e profumi. È quasi sera e rimane un lettino verso l’orizzonte. Sopra ci sono i classici sassolini che si raccolgono per mantenere il ricordo delle vacanze, sotto ci sono delle ciabatte con dei piccoli intarsi. Arriva il bagnino, fa cadere i sassolini e toglie il lettino, restano le ciabatte che qualcuno raccoglierà e l’orizzonte di un mare blu intenso che ci saluta e da appuntamento alla prossima estate.