Mi indispone alquanto pensare che, nonostante ogni graffito, abbia in sè una ricchissima vita interiore ed un bagaglio sterminato di messaggi, di significati e di rimandi, esso sia destinato, prima o dopo, all’oblio ed alla dimenticanza eterni.
La stessa cosa accade all’essere umano: tutto quello che una persona ha fatto, conquistato, realizzato, interiorizzato, imparato, finisce inevitabilmente così, come “lacrime nella pioggia”.
Per questo, nella mia piccineria, mi sforzo sempre di alimentare le fiamme del ricordo e della memoria, unici veri baluardi di fronte all’ineluttabile destino che attende al varco ognuno di noi.
Diceva Teo Teocoli: “Mi accorsi quasi subito che il mestiere dello scrittore è molto più duro di quanto si possa pensare; infatti le vocali mi venivano abbastanza bene, ma le consonanti erano davvero uno scoglio insormontabile; la “F” ricordava vagamente Pesaola visto di profilo (…)”.
E dunque, sull’onda di questa reminiscenza, basta, appunto, una semplice “F” su di un muro in Via Groppoli a Carrara, per rammentare che Pesaola avrebbe compiuto 99 anni proprio nella corrente settimana; per rammentare che fu una bandiera del Napoli, con cui vinse una Coppa Italia, una Coppa delle Alpi ed un Trofeo Italo-Inglese; che bissò la Coppa Italia sulla panca del Bologna e vinse quello che, ad oggi, è l’ultimo scudetto conquistato dalla Fiorentina nella sua storia; che fu una colonna del nostro pallone, come testimonia, giustappunto, il moncone di elemento architettonico (per uno che era soprannominato “Petisso” (piccoletto), una colonna intera sarebbe stata un paradosso), che sopravvive ai piedi della “F” che ha innescato tutta stà girandola di ricordi.
Già, il ricordo… Quante persone, quanti luoghi, quante vite che non ci sono più possono continuare ad esistere, soltanto grazie a qualcuno che li ricorda.
Gli anni della storia sembrano lunghi e lontani, ma in realtà non sono che un battito di ciglia, e gli avvenimenti, apparentemente dispersi in quella dimensione della storia che è il tempo, sono in realtà vicini e collegati da quel misterioso, robustissimo filo che è la memoria degli uomini.
Coltiviamola ed teniamola viva più che possiamo, pertanto…Bruno Pesaola per me non esisteva e non era esistito fino ad oggi, e per me avrebbe continuato a non esistere, se non fosse stato, appunto, per una “F” sul muro😅 (ma è così vero che sembra lui di profilo?).