La storia di Alessandro de’ Medici si fonda con quella della sua dinastia e di Firenze. Nacque il 22 luglio del 1510 a Firenze. Fu riconosciuto figlio illegittimo di Lorenzo II de’ Medici, nipote di Lorenzo il Magnifico, anche se alcune fonti asseriscono fosse figlio di Giulio de’ Medici, che sarebbe diventato papa Clemente VII. Sua madre, si ipotizzò fosse una collaboratrice di casa Medici di origine africana, infatti Alessandro aveva il colorito di Carlo Conti e per questo motivo venne nominato: il Moro. Alessandro crebbe con Lorenzo, duca di Urbino e alla sua morte, fu allevato alla corte di Leone X. Già nel 1522 Alessandro venne nominato duca di Penne, che era all’epoca un feudo del Regno di Napoli. Nel 1525, appena quindicenne, fu inviato da Giulio de’Medici, suo presunto padre, che nel frattempo era stato nominato papa Clemente VII, a Firenze per rappresentare la dinastia dei Medici, che era in difficoltà. Alessandro De’ Medici fu posto sotto la tutela del cardinal Passerini e la compagnia di suo cugino Ippolito, figlio di Giuliano di Nemours. Nel 1527 ci fu il Sacco di Roma, Carlo V d’Asburgo con i lanzichenecchi presero Roma, dopo che papa Clemente VII aveva licenziato la guardia papale a causa dei gravi problemi economici. La conseguenza fu la cacciata dei Medici e il ripristino della Repubblica fiorentina. Cadde anche Alessandro de’ Medici nella veste di Signore di Firenze e si aprì una transizione fino al 1529, quando Clemente VII si pacificò con Carlo V d’Asburgo, riuscendo a ripristinare la dinastia medicea discendente di Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico. Ippolito divenne cardinale e Alessandro de’ Medici fu promesso sposo di Margherita d’Austria, figlia di Carlo V. La frattura era ormai troppo profonda per Firenze e Alessandro de’Medici che non brillava davvero in diplomazia, anzi, iniziò una politica di eliminazione dei simboli cari ai fiorentini. Incaricò Benvenuto Cellini, uno abbastanza bravo, di coniare nuove monete diverse dal fiorino con la sua immagine. Alessandro de’ Medici mise in atto una forma particolare di governo. Fece requisire tutte le armi possedute da cittadini privati, che se lo fanno in America ci vogliono due anni, ma questa è un’altra storia. Alessandro de’Medici istituì il Consiglio dei Duecento e un Senato al fine di dare l’impressione ci fosse una vera democrazia. Nel 1531 Alessandro de’ Medici riuscì a farsi investire dall’Imperatore Carlo V del ruolo di reggitore delle magistrature fiorentine. L’anno successivo venne nominato Duca della Repubblica Fiorentina. I malumori tra Alessandro de’ Medici e le grandi famiglie fiorentine aumentarono in maniera esponenziale, dovuto al fatto che Alessandro mancava totalmente di tatto ed empatia, acclarato dall’episodio di aver lasciato la sua stessa madre morire in miseria. Nel 1534 morì Clemente VII, suo protettore e probabilmente genitore. Firenze divenne una polveriera. Ad iniziare dai suoi stessi parenti, come Ippolito de’ Medici, passando per i cardinali Salviati e Ridolfi, arrivando al ricchissimo banchiere Filippo Strozzi, furono gli artefici di un malumore che divenne sempre più evidente e difficile da controllare. Venne in soccorso di Alessandro de’ Medici, Carlo V che era interessato alle ricchezze medicee al fine di rinsanguare le finanze imperiali al collasso. Alessandro de’ Medici dovette fuggire da Firenze e riparare a Napoli, il rischio era troppo elevato. Carlo V intervenne e pose fine alla diatriba. Alessandro de’ Medici rientrò a Firenze sposando Margherita e ritrovando il potere. Lo fece a caro prezzo. Nel contratto matrimoniale l’imperatore fece scrivere che, nel caso non avesse avuto discendenza da Alessandro e Margherita, le fortezze di Firenze, Pisa e Livorno, sarebbe passate in mano a Carlo V. Correva l’anno 1536 e la stabilità sembrava ristabilita con la lunga mano dell’imperatore pronta ad allungarsi sul Granducato di Toscana. Come spesso accadeva anticamente, fin dai tempi di Caino, passando per Bruto, fu proprio una persona vicina ad Alessandro a porre fine alla sua breve vita. Lorenzino de’ Medici, che era notevolmente più dotato intellettualmente e con grande passione per la cultura classica, attirò Alessandro in casa per una delle loro avventure amorose per le quali erano famosi a Firenze. Lorenzino lo assassinò, con l’aiuto di un sicario, nella notte tra il 6 e il 7 gennaio del 1537. Alessandro morì senza figli legittimi, aveva solo Giulio nato da una relazione clandestina, quindi il suo successore fu Cosimo di Giovanni delle Bande Nere de’ Medici, al fine di scongiurare che Carlo V d’Asburgo mettesse in atto il suo piano di conquista. Alessandro de’ Medici, detto il Moro, il Duca di Firenze, riposa insieme al suo presunto padre Lorenzo de’ Medici, duca di Urbino, nella sagrestia Nuova di San Lorenzo, anche se non esiste nessuna effige che ne ricordi la presenza, come se fosse passato senza lasciare traccia a Firenze e nella storia dei Medici.