Ricca di fascino e di opere poco note, poiché provenienti da collezioni private, prosegue a Palazzo Cucchiari di Carrara la mostra Belle Époque. I pittori italiani della vita moderna. Da Lega e Fattori a Boldini e De Nittis a Nomellini e Balla, curata da Massimo Bertozzi e promossa dalla Fondazione Giorgio Conti. Obiettivo dell’esposizione, che propone oltre 90 opere tra dipinti e sculture, è dare risalto alle mutazioni dell’arte italiana dopo l’Unità, ovvero dal superamento delle scuole regionali alla ricomposizione di una impronta nazionale. In pratica si tratta di un iter che – tra il 1864 e il 1917 – dagli ultimi palpiti macchiaioli conduce all’effervescenze della scapigliatura fino agli esiti finali del divisionismo. Tra le varie opere presenti in mostra, ve ne sono alcune che istintivamente sono dotate di un appeal particolare, come per esempio La processione di Giuseppe Pellizza da Volpedo, un olio su tela realizzato tra il 1893 e il 1895, proveniente dal Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. Per il Curatore si tratta di un picco d’eccellenza della mostra, infatti secondo Bertozzi, l’opera «richiamò l’attenzione della critica fin dalla sua prima apparizione, alla Biennale veneziana del 1895, per il raggiungimento di quell’equilibrio perfetto tra l’indagine del reale e il pensiero ideale che è alla base dell’opera di Pellizza, così come per il sospeso tono poetico e misticheggiante, perfettamente aggiornato sugli esiti del Simbolismo internazionale». Eseguito dal vero, il dipinto propone un affascinante ideale di spiritualità e armonia tra uomo e natura, reso evidente dallo studio della luce con l’applicazione di una tecnica divisionista minuziosa e raffinata. «Pellizza ritrasse un angolo di paesaggio nei pressi della sua abitazione – aggiunge il Curatore della mostra –, lungo il viale alberato di pioppi che va in direzione del cimitero di Volpedo, inserendovi un momento di vita popolare, tipico del suo ripiegamento simbolista, che lo allontana da ogni contesto cittadino per ricondurlo ad atmosfere più spirituali, vespertine e assai malinconiche». Anche se non è raro che accada, fu comunque lo stesso Artista a spiegare l’origine del suo dipinto, offrendo al visitatore la testimonianza sia dell’idea primordiale di immagine da ritrarre, sia della tecnica da usare: «Fu il viale ombrato dai pioppi che fè[ce] sorgere in me l’idea della Processione perché appunto mi pareva che niun altro soggetto sarebbe stato più adatto in quel luogo in quell’ora… è questo il primo quadro che feci col sistema di pittura a divisione: incominciato nel 1892 non mi fu dato terminarlo che per la prima internazionale di Venezia: volendo compulsare la natura direttamente non vi lavorai che pochi mesi all’anno. […] Il divisionismo non mira che ad una rivoluzione tecnica consistente semplicemente nel sostituire a colori mescolati colori divisi perché in tal modo noi seguaci di esso crediamo di poter avvicinare le vibrazioni della luce».
La mostra Belle Époque. I pittori italiani della vita moderna. Da Lega e Fattori a Boldini e De Nittis a Nomellini e Balla allestita negli spazi di Palazzo Cucchiari a Carrara prosegue fino al 27 ottobre.
INFO MOSTRA
Fondazione Giorgio Conti
BELLE ÉPOQUE. I PITTORI ITALIANI DELLA VITA MODERNA.
DA LEGA E FATTORI A BOLDINI E DE NITTIS A NOMELLINI E BALLA
A cura di Massimo Bertozzi
Fino a 27.10.2024
Palazzo Cucchiari, via Cucchiari 1, Carrara
Orari: fino al 15.09.2024: MA-ME-GI-DO ore 9,30-12,30 e 16-20; VE-SA ore 9,30-12,30 e 16-23. Dal 17.09.2024 al 27.10.2024: MA-ME-GI-DO ore 9,30-12,30 e 15-20; E-SA ore 9,30-12,30 e 15-21. Chiusa LU.
Ingressi: € 10; ridotto € 8; gruppi 10-29 persone € 8; da 30 in poi € 7; studenti universitari € 5; gratuito giovani fino a 18 anni, portatori di handicap e accompagnatore, giornalisti con tesserino nazionale; previste convenzioni Unicoop, Coop, Coop Liguria, Touring Club Italiano
Tel. +39 0585 72355
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