Presentati a Firenze all’Eden Flower Bistrot, in collaborazione con la libreria Alzaia, due libri su una persona che con le sue opere, il suo modo lungimirante di pensare, il suo sorriso, il suo coraggio, la sua intraprendenza, ha cambiato la vita a molti di noi: Tiziano Terzani. Dell’autrice Tamara Baris è uscito “In Oriente con Tiziano Terzani”, mentre “Tiziano Terzani mi disse”, per Ediciclo Editore, è dello scrittore Jacopo Storni. Relatrice, la giornalista Francesca Tofanari che ha giustamente sottolineato come i due libri, pur differenti, risultino virtuali cartine geografiche a disegnare un “viaggio” sulle orme di Tiziano. “Sono partenze, arrivi, ritorni che a volte si sfiorano, si avvicinano, si intersecano, per esempio quando nei racconti emerge Terzani nella sua vita quotidiana: divertente sia l’aneddoto di lui che lasciò il supermercato perché spazientito, sia la battuta sagace che sua moglie, Angela Terzani Staude, disse in risposta a chi le domandò come facesse a sopportare un marito del genere”.Entrambi gli scritti, nonostante approcci diversi, è come se si completassero. Da una lettura parallela si ricava l’impressione che i due giovani autori si siano fatti condurre per mano da Terzani, benché nessuno dei due mai lo abbia conosciuto.
Jacopo Storni ha affrontato la stesura del suo libro in modo impetuoso quasi sentisse in sé un bruciante dediderio di parlare al suo mito e infatti gli si rivolge direttamente. “Vorrei gettare nel vento pillole di te, attraverso i tuoi luoghi, le tue strade, i tuoi borghi, i tuoi sentieri. (…) Dicono tutti che in Toscana c’è ben poco che ti possa rappresentare. E invece no, mezza Toscana parla di te. Basta solo cercare, indagare, con la lente dello scienziato”. Storni ci porta a Malmantile, frazione di Lastra a Signa, dove c’era la cava Terzani, a Orsigna, sulla montagna pistoiese, luogo di pace e rifugio, all’università di Pisa e in via Pisana nel quartiere di Monticelli, dove Terzani abitò con la sua famiglia in condizioni economiche precarie, fatte di visite al Monte dei Pegni, di pantaloni presi a rate, di nessun svago, se non quello di andare la domenica a vedere gli altri mangiare il gelato.
“Jacopo è stato abile a cercare le persone che hanno fatto parte della famiglia di Tiziano, è andato a ritroso nel trovare le sue radici, affondate nella Toscana del dopoguerra”, ha affermato Angela Terzani Staude, durante la presentazione dei due libri, “Jacopo ha grande riconoscenza per mio marito e nel suo libro c’è tutto un voler capire. È andato ‘nei luoghi delle origini di un esploratore irrequieto’”. Ricordiamo che la prefazione al libro “Tiziano Terzani mi disse” è stata scritta proprio dalla Staude, donna acuta e intelligente, traduttrice e scrittrice, compagna di una vita di Tiziano. Il suo ultimo libro “L’età dell’entusiasmo” è un racconto appassionato dei loro primi quaranta anni attraverso storie conosciute e anche inedite. Ritratto franco di una coppia straordinaria che ha camminato, pensato, vissuto insieme senza mai perdersi e sempre alimentando il bene e la stima reciproci. Angela è intervenuta con commenti profondi, a tratti anche commoventi e illuminanti. “I libri si scrivono per condividere, evidentemente perché si ha impressione di aver capito o scoperto qualcosa”, ha detto. Parlando a proposito dell’opera di Tamara Baris, ha sottolineato l’urgenza di ‘trovare’ Tiziano, attraverso ricerche e incontri con le persone che l’hanno conosciuto. “Tamara prende alcuni temi della vita di mio marito e attraverso queste conversazioni, spiega il riverbero di Tiziano su chi lo ha apprezzato”. Tamara si guarda dentro e cerca quello che è più giusto raccontare. Non a caso “In Oriente con Tiziano Terzani”, ha per sottotitolo “Sui sentieri dell’altro” ed è inserito nella collana “Passaggi di dogana” della Giulio Perrone Editore. Molto positivo che autori giovani continuino a spargere con la loro arte gli insegnamenti e la visione del mondo del carismatico Tiziano Terzani.