Il Centro Lunigianese di Studi Danteschi, con il patrocinio del Rotary Club Lunigiana, ha consegnato il Premio ‘Pax Dantis’ per il Pensiero di Pace Universale, edizione 2023, a Franca Viola. Questa la motivazione del riconoscimento: «Per essersi fieramente opposta, dopo una violenza subita, al cosiddetto “matrimonio riparatore”, sostenuta in ciò dal padre Bernardo e dal giovane divenuto il marito di una vita, Giuseppe Ruisi, portando il legislatore all’abrogazione, il 5 agosto del 1981, dell’articolo 544 del codice penale ed aprendo la strada alla definizione del reato di stupro come un reato “contro la persona” e non solo “contro la morale” (1996). L’esempio di questa donna straordinaria ha dimostrato a tutti come, dall’alto della propria altezza morale e del proprio coraggio, si possano attuare autentiche rivoluzioni sociali positive pur non rivestendo alte cariche sociali».
Franca Viola, classe 1947, è nata e vive ad Alcamo, in provincia di Trapani. Il coraggio di questa donna (sostenuto dalla figura eccezionale del padre Bernardo) ha contribuito fattivamente a portare alla piena modernità il Codice Penale italiano.Chiediamo a Mirco Manuguerra, fondatore e presidente del Centro Lunigianese di Studi Danteschi, con sede presso il Museo ‘Casa di Dante’ a Mulazzo (Ms), perché il ‘Pax Dantis‘ proprio a Franca Viola? Risponde il dantista spezzino: «Diceva già Platone che senza Giustizia non c’è polis, dunque non c’è Civiltà. Il Premio a Franca Viola è quindi uno dei massimi riconoscimenti finora dispensati dal Centro Lunigianese di Studi Danteschi. Ma vorrei aggiungere che il grande valore del ‘Pax Dantis‘, giunto ormai alla XVI edizione, è dato dal fatto che non si tratta di un semplice elenco di nomi: basta scorrere l’Albo d’Oro e leggere con attenzione tutte le singole motivazioni per capire che c’è uno strettissimo legame tra il lavoro sviluppato in oltre vent’anni dal nostro centro studi e le personalità assegnatarie».
Nell’Albo d’Oro spiccano nomi come Magdi Cristiano Allam, Federico Sanguineti, Giovanni Reale, Emanuele Severino, Quirino Principe, Marcello Veneziani, Diego Fusaro, il giornalista Paolo Di Stefano (ideatore del Dantedì), il maestro di fama mondiale Zubin Mehta e pure un cantante come Amedeo Minghi. Ma sono annoverate anche personalità umili, quali la stessa Franca Viola e pure Mario Andreoli, il ferroviere che nel 1962 inventò il Presepe luminoso di Manarola, oggi conosciuto in tutto il mondo.
«Il ‘Pax Dantis‘ – spiega ancora Manuguerra – è nato nel 2008. Oggi è uno dei grandi asset internazionali del Centro Lunigianese di Studi Danteschi. La Lunigiana tutta, Terra di pace dantesca, deve essere fiera di una rassegna come la nostra, perché un giorno sarà storia, una grande storia. Tengo peraltro a precisare che, come tutti i riconoscimenti seriamente dispensati, il premio va accettato, dunque posso dire che tutti i nomi che noi abbiamo avuto il privilegio di avvicinare hanno senz’altro valutato il nostro giudizio con la massima attenzione».Il CLSD sta ora lavorando all’edizione 2024? «Sì, l’obiettivo è conferirlo entro quest’anno, così si ritorna in pari con i tempi. Con il Covid, infatti, ci siamo alla fine trovati ad assegnare il ‘Pax Dantis‘ per l’anno precedente». Chi è il papabile per il 2024? Chiude Manuguerra: «Lo si saprà al momento opportuno. Oggi posso solo dire che stiamo lavorando per arricchire l’Albo d’Oro di un altro nome di fama internazionale. Per intanto vorrei ringraziare pubblicamente il Rotary Club ‘Lunigiana’ per l’importante patrocinio prestato e il prof. Paolo Di Stefano per il contatto con la signora Franca Viola: è stato un vero onore e gli saremo per sempre enormemente grati. Con Di Stefano, giornalista del Corriere della Sera, ricordo che parlai di Franca Viola già nel 2022, quando gli consegnammo a Mulazzo il ‘Pax Dantis‘ per l’invenzione del Dantedì, e si è subito dimostrato molto favorevole a questa nostra visione».