• Sab. Nov 23rd, 2024

Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Il vecchio Saturno: pianeta della responsabilità e della maturità

Saturno è così: è il pianeta che ci mette davanti a ciò che, spesso, non abbiamo voglia di fare, ma che dobbiamo fare. Anche per questo è un pianeta che suscita così tanta antipatia. Saturno è principio di realtà: ci costringe a farci i conti  e spesso ce la spiattella  in faccia, senza tanti fronzoli, e senza tanti complimenti. E questo, di solito, non è particolarmente piacevole, ma è necessario, altrimenti restiamo perennemente in un atteggiamento infantile. Saturno inoltre è una pianeta profondamente connesso all’etica e alla morale,  al giusto, ad un senso di giustizia inflessibile, indifferente ed assolutamente equanime. È connesso anche al senso di dovere e al desiderio di fare le cose seriamente, con metodo, con rigore. Saturno è anche chiamato il “Signore del karma” perché il suo principio di base è implacabile: raccogli solo ciò che semini. Il suo motto potrebbe essere: “Tutti i nodi, prima o poi, vengono al pettine”. Saturno ci spinge (e a volte ci costringe) in altri termini, a fare i conti con le nostre responsabilità. Non è corretto, infatti ,dire che Saturno ci priva della possibilità di ottenere meriti e risultati nella vita. Al contrario, avere Saturno in una “buona” posizione nel tema natale, è garanzia di un successo stabile e duraturo, sebbene raggiunto in tarda età. Questo perché tutto ciò che ha a che fare con Saturno ha a che fare con il tempo, e con l’esigenza di maturare, di guadagnarsi un risultato per meriti sudati. È più corretto dire quindi, che Saturno rappresenta risultati raggiunti solo se te lo sei meritato. Rappresenta la montagna da scalare, senza ascensore o funivia. Saturno, d’altro canto, è anche solidità, affidabilità, tenacia, capacità di far fronte alle difficoltà. Resistenza anche. Dal punto di vista fisico è associato alle ossa, ai denti e alla spina dorsale. È struttura. Le sue ombre sono correlate soprattutto ad una certa rigidità, che si manifesta anche come cocciutaggine, oltre che una generale tendenza alla depressione. Un Saturno particolarmente forte nel tema natale, può portare una certa fatica a lasciarsi andare, a godersi le cose, a rilassarsi, a prendersi momenti di riposo. Un eccessivo senso di serietà, e una difficoltà a far entrare il piacere, il divertimento e lo svago nella propria vita.

Come accennavo nell’articolo precedente, in realtà Saturno e Giove andrebbero visti, in un certo senso, insieme, perché è soltanto nella loro dialettica che è possibile immaginare lo strutturarsi di una sana personalità. Nell’idillio ottimista di Giove, infatti, manca proprio il principio di realtà saturnino. Così come nella dura, ristretta e limitata visione di Saturno, manca lo slancio e l’apertura tipica di Giove. Questi due pianeti, mi hanno sempre ricordato un po’ la cicala e la formica della famosa favola di Esopo. Giove è un po’ così: è la cicala che non si preoccupa di come sopravviverà all’inverno e che passa tutto il tempo a cantare allegra e spensierata. Semplicemente, non si pone il problema. Mentre Saturno, d’altro canto, tende a vivere come se stesse sempre per arrivare l’inverno. L’interazione tra queste due funzioni fondamentali dovrebbe permetterci di costruire una personalità “ragionevolmente ottimista” e “bonariamente prudente”. Un equilibrio difficile da trovare, ovviamente. Come ho già spiegato, Giove ha bisogno di essere in qualche modo “contenuto” per non esondare, per non crescere a dismisura, e per essere canalizzato bene. E questo è il compito di Saturno, di “contenere” e dare dei limiti all’ottimismo e allo slancio indiscriminato. Saturno ci dà invece una grande capacità discriminatoria, ci dà prudenza e senso del limite. Ci dà solidità, stabilità, concretezza, senso di responsabilità. Certo questo “peso” va controbilanciato con la spinta di Giove. Perché così come è vero che “mari calmi non forgiano buoni marinai”, pur vero che, una vita dominata in tutto e per tutto dal senso del dovere, dalla fatica, dalla durezza e dalla disciplina, rischia di essere una vita piuttosto infelice e di indurirci eccessivamente il cuore. Rischio che, per chi ha un tema natale dominato da Saturno e con un Giove messo male, è più che probabile. Del resto, potremmo anche vederla in questo modo: se Giove metaforicamente rappresenta il talento, Saturno rappresenta il costante esercizio necessario per averne maestria e padronanza. Posso anche avere talento fin che vuoi, ma se non lo metto a frutto, se non mi impegno nello sviluppare una certa maestria, resterò sempre un dilettante, e non porterò mai a pieno compimento quel talento di base. E la stessa cosa posso dire anche al contrario: se non sono portato per una certa materia o disciplina, o una certa arte, io posso allenarmi fin che vuoi, e probabilmente riuscirò anche a migliorare la mia tecnica o le mie prestazioni. Ma non diventerò mai un genio in quell’ambito. Questo mi dà occasione di precisare un ulteriore elemento tipico di Saturno, che forse non è ancora del tutto chiaro: Saturno chiede sforzo, impegno, costanza, fatica e disciplina. Ma nel lungo periodo ripaga sempre gli sforzi. È una garanzia. Non potrebbe non farlo: non sarebbe giusto, non sarebbe etico, non sarebbe corretto. In ultima analisi, potremmo dire che Saturno rappresenta la “spina dorsale” di un tema natale: esso ci indica il nostro percorso evolutivo, negandoci la possibilità di fingere ed obbligandoci ad affrontare ciò che va affrontato. Ci insegna che tutto ha un costo, e che se vogliamo raggiungere qualcosa dobbiamo essere disposti a pagarne il prezzo.

Per quanto riguarda la sua posizione celeste, ossia il segno in cui Saturno si trova in un tema natale, vale qui lo stesso discorso fatto per Giove. Come abbiamo detto, infatti, impiega circa 28 anni per compiere l’intero giro dello zodiaco. Ciò significa che resta in uno stesso segno zodiacale più o meno per due anni e mezzo. Un periodo piuttosto lungo, in cui nascono tantissime persone. Non è possibile che tutte queste persone abbiano gli stessi “blocchi” e le stesse qualità saturnine. Evidentemente, se voglio davvero comprendere la portata e il funzionamento di Saturno a livello individuale, devo concentrarmi su altri elementi più specifici, come la casa astrologica da esso occupata, gli eventuali aspetti che fa con gli altri pianeti, la posizione che occupa il governatore del segno in cui si trova Saturno, le suddivisioni in decani all’interno di uno stesso segno zodiacale e i loro significati specifici, e altri elementi che esulano dagli argomenti che stiamo trattando in questi articoli, e che complicano notevolmente la lettura e l’interpretazione, ma al tempo stesso la rendono estremamente più precisa e personale. Manca soltanto da dire che questo pianeta si trova in “domicilio” nel segno del Capricorno e in quello dell’Aquario, seppur questi due segni siano molto diversi tra loro. Entrambi tuttavia, hanno molto a cuore il raggiungimento della propria indipendenza e della propria autonomia. Ma è senza dubbio il segno del Capricorno quello che esprime più compiutamente la natura e le qualità saturnine. Si trova molto bene anche nel segno della Bilancia e nel segno della Vergine, dove è in “esaltazione”, e dove può esprimere al meglio la sua prudenza, la sua grande etica e la sua capacità di giudizio. Si trova invece in posizione particolarmente scomoda in Cancro e in Leone, dove è in “esilio” e in Ariete e Pesci, dove è in “caduta”. Il segno del Cancro, dominato dal sentimento, dall’emotività e dalla affettività, infatti, mal si sposa con la freddezza e la rigidità saturnine. E in un certo senso vale la stessa cosa per il segno del Leone, che dovrebbe esprimere alla massima potenza la passionalità, il calore solare, la vivacità e l’entusiasmo, la generosità oltre che la tendenza a vedere e fare le cose in grande. Tutte cose che Saturno tende a smorzare, a ridimensionare, a raffreddare, se non addirittura a congelare. Trovarselo nel segno dell’Ariete dev’essere un po’ come avere il famoso “bastone tra le ruote”, o come cercare di partire a razzo con il freno a mano tirato. Il segno dei Pesci, neanche a dirlo, rappresenta proprio l’opposto del “principio di realtà”: il suo animo squisitamente caotico e disorganizzato, profondamente romantico, sognatore, non può che mal conciliarsi con le caratteristiche di questo pianeta.