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Diari Toscani

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Pontremoli: boom di visitatori al Museo delle Statue Stele lunigianesi

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Ago 3, 2021

La tanto attesa riapertura dei musei dopo le misure restrittive imposte dalla pandemia ha fatto registrare un luglio campione di accessi per il Museo delle Statue Stele lunigianesi di Pontremoli. Il precedente picco storico segnato dal museo lunigianese risale al luglio del 2019 con 1842 visitatori paganti. Al 31 luglio di quest’anno, invece, i biglietti strappati sono stati 2402 con un’alta percentuale di turisti provenienti dall’estero.

Assolutamente consolidato l’interesse per il mondo mistico e magico, intrinsecamente legato alle origini della storia dell’uomo, che è l’oggetto celebrato dal museo sito nel castello del Piagnaro. Potente e resistente, anche al lungo buio e silenzio determinato dal Covid, la suggestione delle enigmatiche figure scolpite sulla pietra arenaria risalenti al periodo compreso tra il quarto e il primo millennio avanti Cristo che non ha perso il suo grande appeal turistico continuando a richiamare curiosi e studiosi. Un segnale che, i curatori del museo, hanno letto come punto di partenza per “re-imparare a leggere e a lasciare segni, che diventano simboli e che, a loro volta, sappiano superare le dimensioni temporali e spaziali”.

Soddisfatta del risultato anche Lucia Baracchini, sindaco di Pontremoli che ha dichiarato: “Ben 2402 persone hanno “attraversato” la storia di Pontremoli, magistralmente rappresentata lungo il tunnel che accompagna all’ascensore che da Porta Parma conduce direttamente ai piedi del mastio, per assaporare ciò che le pietre conservano e svelano ogni qual volta sentono di avere, di fronte a sé, il piacere della conoscenza. Ancora una volta i numeri ci danno sostegno e portano orgoglio in tanti di noi che hanno voluto credere in quella Pontremoli considerata, da molti, “the hidden gem”, quella gemma nascosta che, oggi più di allora, accoglie e culla il desiderio dell’esperienza e della conoscenza. Grazie ai 2402 visitatori che ci hanno donato il loro entusiasmo. Grazie agli operatori del Museo, garbati custodi del più grande tesoro lunigianese. Grazie a tutti coloro che hanno voluto credere nella storia che diventa conoscenza e, di conseguenza, libero accesso al domani”.