Ricordo ancora con perplessità i tempi in cui a scuola facevi la “parafrasi della Poesia“, oppure quando l’insegnante spiegava quello che millemila autori vari sostenevano, che il poeta di turno avesse voluti dirci ed esprimerci con quel particolare componimento. La cosa mi lasciava spiazzato allora come ora. Di solito, quelle teorie circa il contenuto delle opere poetiche si abbandonavano a deliri, tipo “in questi versi si ravvisa il profilo gobbo e sghembo dei sogni partoriti dal sonno della ragione”, o altre mattane similari. “Qui il poeta ha voluto dirci questo, qui quest’altro, qui quest’altro ancora“. Mi chiedo – e mi chiedevo all’epoca – “Ma voialtri cosa caspita ne sapete, che diamine?”. Uno, che, peraltro, scriveva secoli prima di noi, per quanto le sue poesie siano passate nella storia della letteratura, non potrebbe averle scritte, come diceva il grande Eco, semplicemente “perchè gliene era venuta voglia?”. E poi, perchè essere così drastici, granitici, inflessibili, monodimensionali? “Questa poesia esprime amore, questa dolore, quella gioia, quell’altra tristezza…”. E se a me, invece, dicesse tutt’altro?
Beh, se cercate poesia – in forma di graffito, of course – perchè non vi recate in Via Nuova a Carrara? Lì, dirimpetto al Civico 10b, vergate su una porta lignea da un aedo sconosciuto, di poesie ne troverete a bizzeffe: alquanto criptiche, come criptiche possono sembrare, in apparenza, tutte le poesie del mondo e della storia. E allora, acciderba, andate, leggetele e, per una volta tanto, come vi è stato negato ai tempi della scuola, cercate di capire quello che PER VOI significano, quello che A VOI comunicano: sarà deliziosamente liberatorio😊
Lo diceva molto meglio di me l’indimenticabile professor Keating de “L’Attimo Fuggente”: “Quando leggete, non considerate soltanto l’autore, considerate quello che voi pensate. Figlioli, dovete combattere per trovare la vostra voce, più tardi cominciate a farlo più grosso è il rischio di non trovarla affatto.”
Ma se, invece, vi considerate più terra-terra e ritenete che la poesia non faccia per voi, beh, dirimpetto al Civico 10a della stessa Via Nuova in Carrara, un altro graffito recita testualmente: “All’improvviso, Pomodoro e Basilico.” Vorrà dire che sarete, piuttosto che di quella del Keating, accoliti della scuola del professor Giuseppe Prezzolini, uno che a suo tempo diceva: “Mi domando io, che sono un professore poco professorale, che cos’è la gloria di Dante appresso quella degli spaghetti?”.
Vanno bene ambedue le filosofie, eh…L’importante è pensarle con la propria testa😄