seconda e ultima parte
Elmar, qual è la funzione dell’arte?
L’arte può cambiare la quotidianità delle persone. L’arte dona serenità e sensazione di leggerezza. Il suo potere non deve essere sottovalutato e dobbiamo renderla talmente nostra da diventare necessaria come l’aria.
C’è una figura importante, in occasione di eventi artistici e mostre d’arte, oltre ovviamente agli artisti: colei che “cura”. Qual è il ruolo della curatrice? Quanto, oltre alle capacità organizzative, è importante la sensibilità di chi cura?
È fondamentale. Il primo è cercare di capire di che “pasta” è fatto l’artista, quanto per lui sia effettivamente un mestiere o solo una passione, ci sono varie tipologie di artisti, quindi ci vuole psicologia. Ecco, dopo aver capito l’artista viene fuori la mia professionalità, e a questo punto l’artista deve farsi da parte, gli allestimenti li devo fare da sola. Il mio obiettivo è far dialogare le opere tra di loro, lo stesso allestimento deve essere un’opera d’arte affinché chi fruirà di questo abbia la sensazione di respirare ossigeno. Ogni elemento concorre alla serenità.
Qual è l’atteggiamento che deve tenere un buon curatore nei confronti degli artisti?
Di rispetto, unitamente al rispetto delle opere e alla loro dignità: un posto un quadro, un quadro un posto. Alla base di una cura c’è il rispetto. Anche a casa, quando appendi un quadro, o collochi un’opera devi avere lo stesso rispetto. Una cosa vorrei sottolineare, spesso gli artisti sono reticenti a vendere le loro opere, hanno per esse quasi una forma di attaccamento, non si deve essere gelosi delle proprie opere, l’arte nasce per essere condivisa.
Lei stessa è un’artista…
Elmar artista… lo dicono gli altri. È così inflazionata questa parola, questo dovuto anche alla facilità di diffusione di immagini in Internet che ha reso accessibile tutto a tutti e in cui non c’è più una linea di demarcazione fra artista e non artista. Posso dirle che per me questa parola ha perso di significato. Magari un giorno ne conieremo un’altra.
Lei è anche Presidente dell’Associazione Culturale LiberArché Aps, giornalista e direttore responsabile del quotidiano on line Reggio informa.it. Elamr si può asserire che lei si nutre di cultura…
Per forza! Ormai è fisiologico! Faccio la dieta della cultura.
Ma la domanda è: come riesce a gestire il tempo per fare fronte a tutti questi impegni? L’arte è generatrice di energia?
Assolutamente! Anche se ogni tanto il mio cervello va in tilt. È l’adrenalina che ti aiuta a superare i tuoi limiti per trovare connessioni. Sono fermamente convinta che è grazie a questa energia che si riesce a creare qualcosa di diverso. Ci sono quelli che fanno cultura e quelli che fanno la cultura, l’articolo fa la differenza. Forse la nostra generazione è quella che ha avuto più a che fare con la cultura, questa generazione è distratta da altri linguaggi, il mio non è un discorso nostalgico, tutt’altro: dobbiamo investire sui giovani, assolutamente. In redazione abbiamo nuove leve che seguono il lavoro, è fondamentale formare ragazzi per formare un giornalismo sano! Soprattutto è necessario che i giovani trovino strade da percorrere soddisfacenti e gratificanti nel territorio senza essere costretti ad andarsene dalla loro terra e cercare altrove.
Progetti futuri?
Intanto lavorare sul format delle cene d’arte, portare questo nuovo stile fuori dalla regione. E poi c’è l’idea di un museo all’aperto. Tutto legato all’arte, all’educazione culturale, progetti che riescano a coinvolgere i giovani. Il desiderio, come le ho detto prima, è creare delle realtà affinché i ragazzi non debbano andare via.