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Diari Toscani

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“1894” di Beniamino Gemignani chiude la rassegna a Castelpoggio

DiLuigi Giovanelli

Lug 30, 2021

Una serie di incontri dedicati alla storia e all’arte di Carrara nella cornice fresca e suggestiva di Castelpoggio che si è chiusa, mercoledì 28 luglio, così come era iniziata, con Beniamino Gemignani, uno tra più eminenti storici locali e con il suo libro 1894 Una città in rivolta edito da SEA, che racconta i moti popolari che i fiammarono Carrara alla fine del XIX secolo.

Il volume di Gemignani si basa sulle testimonianze dirette raccolte dall’autore dei suoi familiari che, alla rivolta del 1894, presero parte. La vicenda, sulla quale Gemignani ha costruito un romanzo, prende l’avvio dal momento in cui viene proclamato lo sciopero cittadino contro la dichiarazione di stato d’assedio in Sicilia. L’anarchica, indomabile, popolazione carrarese si schierò subito a fianco dei fasci siciliani che si erano ribellati ed erano stati arrestati dal governo Crispi, il 13 gennaio 1894. La rivolta, diffusa in tutto il territorio provinciale, passò alla storia col nome di Moti della Lunigiana, ma una grande parte venne compiuta anche nel territorio carrarese dove gli anarchici guidarono gli scontri molto violenti con le forze dell’ordine.
Il bilancio finale della rivolta di Carrara fu di 11 morti, di centinaia di persone arrestate e della proclamazione dello stato d’assedio anche in città che comportò una severa repressione nei confronti dei rivoltosi.
La rivolta carrarese – ha spiegato Beniamino Gemignani ebbe una vasta eco in tutta Italia e scatenò grandi polemiche politiche in tutto il paese, portando al centro dell’attenzione l’emergenza della questione sociale. Oggi, depurati da ogni visione celebrativa, i fatti del ‘94 possono essere guardati, nel loro insieme, come una intensa pagina di vita, con tutte le sfumature fissate dalla storia ed arricchite negli anni, da una persistente e fertile memoria popolare”.

Gemignani ha arricchito la presentazione con i suoi ricordi personali di ragazzino nato nel 1935, cresciuto accanto agli anziani del tempo che erano stati testimoni diretti di quegli eventi che portarono Carrara all’attenzione nazionale e le diedero la fama, rimasta fino ad oggi, di città anarchica.

© Foto di Luigi Giovanelli