Tra i molti service dei Lions Club disseminati in tutto il mondo, quello della colletta alimentare è il “servizio” che ha una ricaduta rilevante sul territorio in cui ogni Club Lions opera. Il servizio ha l’obiettivo di aiutare le famiglie in difficoltà con generi alimentari e beni di prima necessità. Spesso di tratta di famiglie che in tempi brevi sono passati da una condizione di normalità all’indigenza che ha messo in crisi lo stato psicofisico dei loro componenti che spesso per soggezione o paura del giudizio altrui, vivono la loro povertà senza trovare il coraggio di chiedere aiuto. Il servizio intende contrastare la lotta alla fame e da sempre i Lions in ogni parte del mondo s’impegnano per fare avere ad ogni persona il necessario per vivere. Ogni anno il Lions Club Massa Carrara Apuania contribuisce alla colletta alimentare per la Caritas parrocchiale della Santa Annunziata di Marina di Carrara in qualità di partner territoriale. La Caritas parrocchiale ha lo scopo di contribuire ad attenuare il problema della fame, dell’emarginazione e della povertà e di promuovere la lotta allo spreco alimentare. Una sinergia pluriennale quella tra il Lions Club Massa Carrara Apuania e la Caritas parrocchiale basata su valori quali il dono, la gratuità dell’azione, la condivisone dei bisogni e la solidarietà. Venerdì 9 febbraio una delegazione del Lions Club Massa Carrara Apuania costituita dal Presidente in carica per l’annata lionistica 2023-2024, Mauro Mauri, la cerimoniera Maria Luisa Parenti, la segretaria Rita Guadagni, la tesoriera Paola Daimo, la socia Marzia Menconi e il socio Giampiero Gasparotti ha consegnato a Don Cesare Benedetti e a Paola Chiordi, referente della Caritas parrocchiale i pacchi raccolti tra i soci del Club. Secondo i dati del 2022 (quelli del 2023 sono ancora in fase di elaborazione) sono stati consegnati 1338 pacchi con cadenza bimestrale. Grazie all’infaticabile lavoro degli otto volontari, di Don Cesare Benedetti e di Paola Chiordi e alle collette alimentari sono state aiutate 129 famiglie (di cui il 30 per cento italiane, le restanti straniere) costituite ciascuno in media da quattro unità.