foto di Silvia Meacci
Sorseggiare un buon vino abbinato a preziosi “amuse-bouche”, viaggiando virtualmente attraverso narrazioni storiche e incontri con personaggi di spicco? A Firenze, si può. Il format si chiama “Incontri di gusto” ed è la giornalista Ilaria Guidantoni a intervistare magistralmente i protagonisti degli aperitivi del martedì, con cadenza bisettimanale, allo Strozzi Bistrò. Affacciato sulla corte di Palazzo Strozzi, il locale è in totale sintonia con l’architettura rinascimentale che lo circonda. Volte a crociera, capitelli a parete, un’imponente bottigliera in vetro dietro al bancone. Pareti blu decorate di lune crescenti che donano la sensazione di trovarsi sotto un cielo avvolgente. Negli scorsi appuntamenti il pubblico ha incontrato Paolo Brinis, autore di “Calici e Camici” e lo chef di successo Giulio Picchi, patron del Cibrèo; il 30 gennaio il protagonista è stato il Marchese Gerardo Gondi. In un viaggio di contaminazione tra Italia e Francia, ha narrato la storia della sua famiglia, esistente già ai tempi di Carlo Magno. I Gondi si sono distinti nei secoli come guerrieri, commercianti, battiloro, banchieri, ecclesiastici, produttori di vini. Antonio Gondi, capostipite del ramo francese della famiglia, fu chiamato a corte dalla regina Caterina de’ Medici e fu maestro di palazzo del duca d’Angiò. Per i presenti alla serata è stato possibile viaggiar nei territori e nel tempo, sorseggiando un primo calice di rosso San Giuliano. Fresco, fruttato, sensuale, ha rivelato all’olfatto rimandi di ciliegia e vaniglia. Era abbinato a un bignet salato con panna acida e carciofi a memoria di Caterina dei Medici che, dalla Toscana portò in Francia, oltre alla forchetta, le tovaglie, il cibreo, la carabaccia (la zuppa di cipolle), anche i carciofi e la cosiddetta “salsa colla”, utilizzata per legare i vari ingredienti: una salsa a copertura di verdure a volte non troppo fresche, un’antenata della besciamella.
Altro omaggio alla Francia è stata la crespella con il petto d’anatra e la riduzione di arancia con il secondo vino proposto, il Villa Bossi. All’olfatto rimandi di frutta rossa e nera, al palato, note speziate di cioccolato, vaniglia e caffè. A seguire il vinsanto Cardinal de rez, servito in eleganti cristalli. Vino versatile, romantico, da abbinamento, con note di frutta disidratata, scorza arancia, noce, castagna e caramello salato. Perfetto anche con carni bianche e patè di fegato, è stato accompagnato da un gelato impreziosito da crumble di cantuccini di Prato. Impagabile esperienza sensoriale.
È risultato magico ascoltare il marchese parlare con passione dell’appassimento del mosto nei caratelli, dell’affinamento. La Tenuta Bossi, della famiglia Gondi, è nel Chianti Rufina, una zona contraddistinta da eleganza dove il sangiovese la fa da padrona. Colline piene di sasso, con boschi e molte varietà di coltivazioni. I terreni dell’azienda sono un misto di argille, galestri e sedimenti calcarei, in cui la vite fatica a trovare nutrimento, ma da cui si ottengono vini strutturati e con buona freschezza. Parvero, questi territori irti, come la Francia agli occhi di Marie de Labrugière Gondi, moglie di Francesco di Giuseppe Gondi nel 1865, visse a Firenze, ma una volta rimasta vedova, preferì abitare in campagna nella tenuta di famiglia, trasformando l’antica villa in una “moderna” cantina dove produrre vino alla maniera francese,
“Si fa come dico io” si impose Marie: dalla Borgogna chiamò esperti e fece un Chianti in stile Bordeaux, invecchiando il vino due, tre anni in botte. Utilizzò i tini di cemento e usò altre forme di bottiglia oltre al fiasco, come la bordolese. Morì nel 1885, Marie, una delle prime donne esperte di vinificazione. Vicende personali, storia, cultura e produzione del vino tra Francia e Toscana. Ed è interessante sapere che “la progressione maggiore di apprezzamento estero del vino toscano è in Francia”, come ha osservato Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di Commercio, intervenuto martedì scorso all’aperitivo culturale dedicato ai marchesi.
Stay tuned! Gli “Incontri di gusto” continueranno a sorprendervi.