Quando la scuola si apre al territorio, allarga i propri orizzonti ed aiuta a guardare oltre il limite dell’individualismo diventa collettività consapevole e consente di vivere e condividere momenti formativi di grande valore didattico ed umano. Questo è successo alla scuola primaria Gentili in occasione delle iniziative legate al Giorno della Memoria. C’è la storia che si studia sui libri di testo, quella che riguarda soprattutto le antiche e prestigiose civiltà del passato, indubbiamente affascinanti, ma enormemente lontane dal nostro vissuto. Poi c’è la storia che ognuno di noi vive quotidianamente, ignaro del fatto che, talvolta gli eventi accaduti attorno a noi, o di cui siamo stati in qualche misura protagonisti, possa essere di interesse comune, quindi raccontata ad altri.
È capitato a Franca Baronio che, all’epoca della promulgazione delle leggi razziali in Italia, era una bambina, frequentava la scuola elementare ed aveva avuto, fino ad allora, un’infanzia normale e felice. In quel momento non era affatto consapevole che i divieti, le privazioni ed il terrore a cui la sua famiglia e lei stessa erano sottoposti fossero una situazione comune a moltissime persone in Italia e nel resto d’Europa. Solo al termine di tale terribile periodo cominciò a capirlo, ed oggi, a 92 anni, incontra i giovanissimi perché come lei stessa afferma: “Finchè sarò su questa terra, voglio raccontare ciò che ho vissuto. Una situazione assurda che, spero, nessuno debba subire ancora.”.
Lunedì 29 Gennaio Franca Baronio ha incontrato le classi 3A – 3B- 4B Gentili e 4°A Frezza portando la propria testimonianza di bambina ebrea. Ha raccontato con estrema naturalezza alcuni eventi significativi, trasmettendo una potente energia positiva. Ha letto alcuni passaggi del suo libro “Confiteor”. I bambini si sono mostrati attenti, curiosi e partecipi e le hanno posto mille domande, alle quali Franca ha risposto con grande pazienza e chiarezza. Una in particolare riguardava proprio il titolo dei libro: la signora Baronio ha spiegato che è un termine latino che significa “confessione”, infatti in queste pagine l’autrice narra e confida ai lettori eventi ed emozioni piuttosto intime.
La copertina del libro è un’opera di Mirò in cui compaiono una sagoma bianca che rappresenta l’innocenza e un personaggio colorato, enigmatico e misterioso, dotato di corna che rappresenta il male incombente e minaccioso. Uno dei bambini ha colto la somiglianza dello stile della copertina con le opere di Mirò suscitando stupore nella stessa autrice che ha poi spiegato ai bambini il simbolismo dell’opera scelta come copertina. A dare il benvenuto a Franca Baronio c’era la dirigente dell’Istituto Comprensivo Fossola Gentili, professoressa Silvestra Vinciguerra, che è sempre attenta e disponibile a promuovere iniziative che implementano l’offerta formativa e forniscono importanti spunti di riflessione agli studenti, avviandoli all’acquisizione del pensiero critico e delle abilità di cittadinanza attiva e consapevole.
Al termine dell’incontro Franca Baronio ha detto: “Mi dà veramente molta gioia poter dare ancora questo piccolo, ma importante contributo ai nostri ragazzi, che, tra l’altro sono davvero straordinari, anche credo per il lavoro prezioso svolto dai loro insegnanti. Sarò sempre felice di rinnovare occasioni di incontro come questa.”. Prima dei saluti, un bambino, a nome di tutti, ha consegnato un piccolo omaggio floreale a Franca, una pianta con fiori bianchi come simbolo della purezza degli innocenti da coltivare, proteggere e salvaguardare sempre.