TUTTO IL TIFO MINUTO PER MINUTO 19^ GIORNATA
Bologna-Genoa: 1-1
di Marco Germelli
In queste ultime settimane il saccheggio sistematico, operato nei supermercati per le festività, ha lasciato gli scaffali sguarniti di molti prodotti. E questa Befana non ha fatto eccezione. Nella foga di riempire le tradizionali calze con le giuste primizie, il Grifo fa incetta di UTILE, ma trova poco DILETTEVOLE. Va bene, terzo risultato (giustappunto) utile consecutivo. Va bene, su di un campo non facile, tana di quella che al momento, senza tema di smentita, è stata la sorpresa della massima serie. Va bene tutto.
Ma perchè, se si può vincere, farsi nuovamente uccellare al 95′ e tornare a casina con un sol punto in luogo di tre: tre punti che avrebbero fatto molto più festa, in un Epifania che, è risaputo, “tutte le feste si porta via”? Ve l’ho detto: era rimasto poco Dilettevole, sugli scaffali. Ma magari, con l’anno nuovo, ne riordinano un pò…
Udinese Lazio 1-2
di Pierluigi Califano
Oggi è domenica e alle ore 15 gioca la Lazio. Non sentivo questa frase dal settembre del 1991. La compagine guidata da Sarri, pettinato come Pandev, affronta l’Udinese guidata da Cioffi, pettinato come Miguel Bosè quando cantava Super Superman. La difesa laziale vede la presenza di Pellegrini e la cosa mi provoca emozione, ma vede anche quella di Kamada a centrocampo e la cosa mi provoca terrore puro. I friulani, che si vantano di esserlo come da scritta di otto metri sulla maglietta, partono forte e sono fisicamente possenti. La Lazio si difende bene e riparte e su un’ azione ci potrebbe essere un rigore a favore dei romani, ma non viene concesso perché non abbiamo i buffi che ci sommergono (in romanesco debiti che affogano) di altre squadre, che devono vincere per forza, altrimenti gli pignorano il centravanti. In ogni caso uno grosso dell’ Udinese percuote Isaksen e dalla conseguente punizione segna Pellegrini (lo vedi che avevo ragione). La Lazio passa in vantaggio e Sarri segna che manca il latte d’ avena (il cereale non Cristina) nel suo taccuino. Finisce il primo tempo e Kamada che in giapponese significa: colui che ogni partita te deve fa sbrocca’, viene sostituito da Vecino. Esce anche Isaksen che verrà riassemblato in punto Lego. Nel secondo tempo l’ Udinese attacca con più veemenza, senza produrre nulla a parte circa 280 punizioni sulla destra e da una di queste, con un buzzico rimbalzella pareggia. I romani non si perdono d’animo e si riportano in attacco e su uno scambio veloce Anderson Felipe, non Pamela, manda in porta Vecino che segna con un preciso diagonale. Si festeggia in campo e sugli spalti, mentre Kamada torna nella sua sfera Pokémon. La partita finisce con qualche affanno e il mistero del giapponese infiltrato. Tre punti pesanti che riportano la Lazio in zona alta, tanto per lo scudetto ci vogliono molti più debiti…
Salernitana Juventus 1 – 2
di Vinicia Tesconi
Non è stata la passeggiata della partita d Coppa Italia, ma il copione ha seguito le stesse tappe: vantaggio di una Salernitana, che non era neanche parente alla lontana di quella che giovedì è venuta a Torino, e poi pareggio e sorpasso nostri. Tanti gli spunti positivi per noi, a cominciare da Dusan che si sblocca (grazie a Dio!) e segna di rabbia e di testa, un magnifico gol, nel recupero. Tipo, un po’, l’Inter, ma senza il vergognoso trattamento di favore di var, arbitri e quant’altro che ai nerazzurri concedono sempre, oltre ai soliti 3500 calci di rigore, anche i recuperi king size fino a che non segnano. Di buono, soprattutto, l’atteggiamento: presente, reattivo, determinato. Per noi, che abbiamo ancora gli incubi degli zombie che avevamo in campo l’anno scorso, vuol dire molto. E poi il gioco, che c’è, c’è eccome, anche se ancora le finalizzazione risultano faticose. Infine le certezze: Gatti, McKennie, Bremer, Danilo, Rabiot e i soliti Chiesa e Cambiaso, che oggi non c’erano – e si sentiva la loro mancanza – e le solide speranze dei giovani Yldiz in testa. Vabbè: abbiamo iniziato l’anno bene. Siamo ancora lì.