Per molti ignoranti, Nando Sanguinetti era come uno “Yokoi”.
È questo il termine con cui ci si riferisce, in Giappone, ai cosiddetti “soldati fantasma”, che hanno continuato a combattere ed a conservare la loro posizione, anche se la Seconda Guerra Mondiale era finita da tempo.
Eh già, perchè fa così strano, parlare ancora oggi di nazismo e fascismo.
Fa così strano, organizzare picchetti, conferenze, manifestazioni per contrastare questa robaccia. Fa così strano, davvero così strano, parlare di “Resistenza”.
Perchè queste son cose morte e sotterrate, no? Rievocano un passato quasi da fumetto horror, fatto di aquile, croci uncinate, fasci littorii; un canovaccio oramai desueto in cui recitano omaccioni fatti di ghiaccio e metallo, fasciati in divise militaresche, che brandiscono manganelli e ti aizzano contro cani feroci; una triste operetta in cui viaggiano in processione, dentro reticolati di filo spinato, fantasmi emaciati avvolti in pigiami a righe;
Rievocano scenari posticci, di folle oceaniche che ascoltano adoranti pazzi furiosi che si affacciano ad un balcone a vomitare mostruosità;
Ripropongono teatrini da due lire, in cui poveri uomini e povere donne, malamente organizzati e peggio armati, soffrono il freddo e la fame, asserragliati in mezzo ai boschi, tentando disperatamente, con tutte le loro forze, di salvare il salvabile e di non arrendersi all’inevitabile.
Tutta storia antica, giusto?
Sarà, ma è meglio dare retta a chi di certi orrori si proclama “Nostalgico”?
Chi si definisce tale, lo fa del tutto impropriamente, dato che la “nostalgia”, tecnicamente, uno la prova per qualcosa che ha vissuto direttamente, sulla propria pelle…laddove costoro, nel 101 per cento dei casi, non erano nati manco per scherzo, quando certe tragedie si consumavano.
Non sarà piuttosto meglio dar retta a qualcuno che c’era, ed ha visto tutto, e tutto ha vissuto davvero ed in tempo reale, dico io? Qualcuno che i mostri, quelli veri, li ha visti davvero e gli ha sputato in un occhio?
Ecco. Nando c’era, ha continuato ad esserci e continuerà ad esserci per chi ne serberà in cuore il ricordo e vorrà portare avanti il suo mirabile esempio e la sua instancabile lotta contro i mostri…quelli di ieri, come quelli di oggi, come quelli del domani.
Una lotta portata avanti a colpi di iniziative, di banchetti di tesseramento tenuti sotto la pioggia e sotto il sole, di email che continuava ad inviare a chiunque, anche a quasi novant’anni, con quel giubbotto rosso con cappello uguale che oramai era diventato quasi un abito rituale, mantenendo sempre viva e vitale quell’A.N.P.I che ieri sera, con immenso dolore di tutti quanti, ha perso il proprio amatissimo decano.
«Ma la guerra è finita – obiettai […]
– Guerra è sempre – rispose memorabilmente Mordo Nahum»
(Primo Levi- “La Tregua” (1963) ).