foto di Silvia Meacci
Saranno al Teatro della Pergola di Firenze, con “La signora del martedì” fino al 3 gennaio; venerdì 29 dicembre Giuliana De Sio e Alessandro Haber hanno incontrato il pubblico prima dello spettacolo nel Saloncino intitolato a Paolo Poli. Giuliana De Sio è entrata, bella, esile e slanciata sotto la sua chioma rossa folta e ribelle. Sorridente, ma non sdolcinata, emanava piglio, determinazione. Haber è arrivato all’appuntamento claudicante, sorretto da una stampella, i capelli arruffati. L’attore viene da un lungo percorso di riabilitazione dopo un primo intervento alla schiena non ben riuscito nel 2022. Sul palco si muove su una sedia a rotelle. Si è seduto di fronte ai fan, è apparso irrequieto, infastidito dalle luci che gli erano puntate addosso. Ha interrotto Giuliana che già stava parlando, ha protestato, ha bevuto, ha fumato. Ha confessato di sentirsi un po’ “rincoglionito”, poi, durante la presentazione si è sciolto, mostrando una grande confidenza tra i due, nessuna formalità. Alessandro e lei hanno avuto una storia tanti anni fa, adesso sono amici, complici, colleghi.
A dialogare con il pubblico anche Paolo Sassanelli e Riccardo Festa che sul palco interpretano, rispettivamente, il proprietario travestito da donna della Pensione Lisbona e un ex attore porno, ora gigoló, in attesa della sua unica cliente che giunge a comprarsi un’ora d’amore un giorno a settimana. È la signora del martedì, appunto, interpretata da Giuliana De Sio. Haber ha il ruolo di uno scomodo figuro che irrompe sulla scena, in cerca di un alloggio, perché è stato cacciato dalla moglie dopo una lite. “Quattro personaggi, quattro solitudini – ha detto la De Sio – e, dopo un inizio apparentemente tranquillo, vedrete come la situazione precipiterà. Ogni personaggio svelerà il suo segreto, la sua vera identità. Perché nessuno è mai chi sembra, anche nella vita”. La De Sio ha raccontato come lei stessa avesse avuto l’idea di chiedere allo scrittore Massimo Carlotto un “noir” da portare in scena. L’autore l’ha invitata a leggere “La signora del martedì”. Il primo adattamento per il teatro non è piaciuto troppo agli attori, forse per i monologhi troppo ampi e una certa staticità. La De Sio ha lavorato tanto con Sepe, il regista, e gli altri interpreti, per ottenere maggiore dinamicità e una diversa linea narrativa. Haber, durante l’incontro con il pubblico, ha fatto diversi complimenti a Giuliana per l’ottimo lavoro svolto: “Lo spettacolo cambia direzione, anche stilistica, continuamente. Si passa dalla tragedia, alla farsa, alla commedia, al thriller. È una pièce che diventa quasi una “vaudeville”.
Sassanelli, sornione, sguardo bonario e gentile, è intervenuto brevemente spiegando: “Assistere a questo spettacolo è come entrare in un padiglione delle giostre, sconosciuto con sorprese continue. Anche lo spettatore ne esce differente. Venghino signori, venghino!”.
Tutti e quattro hanno espresso la gioia di lavorare insieme, di potere anche cambiare ogni sera delle battute, delle parole. Dopo un’ora abbondante di commenti e risate, mentre la De Sio ha confessato di doversi concentrare per lo spettacolo che sarebbe cominciato dopo un’ora, Haber si è rivelato un vero intrattenitore. Condendo le sue frasi con colorite parolacce, ha divertito il pubblico raccontando loro aneddoti della sua lunga carriera, ricordi spassosissimi con Vittorio Gassman, Villaggio, Proietti, Ghini, ma soprattutto delle occasioni in cui sul palco ha perso la memoria e degli escamotage usati per continuare i dialoghi. Per “La signora del martedì”, ha confessato toccandosi un orecchio, “ho un aiutino qui, un auricolare, ho il suggeritore”.
Alle 21 sono andati in scena. Lo spettacolo è stato coinvolgente. Vuole l’attenzione del pubblico che viene stregato dallo svolgersi sensuale delle vicende, dal loro ribaltamento e dagli effetti sorpresa. Oltre alla magistrale interpretazione degli attori, un elemento assolutamente indovinato è l’uso della musica. Canzoni degli anni settanta che conquistano il pubblico e che creano un effetto spesso stridente rispetto al testo. Da non perdere, la grazia di un tango ballato dalla De Sio, sapientemente guidata da Samuele Fragiacomo.