di Selenia Erye e Cristian Samarpan Bertoli
Il Toro: quanta energia mi si sprigiona quando penso a questo segno zodiacale. Perseveranza e determinazione convogliate insieme. Sono particolarmente affezionata a questo segno perché lo sento un po’ mio, visto che ho è l’ascendente in Toro e ne sento l’influenza. A volte quando mi guardo le “caviglie ” e le vedo così “forti” per non dire tozze, alzo le spalle e dico tra me e me che devo attribuire questa caratteristica proprio alle influenze Taurine. La personalità dei Toro è molto spesso socievole ed anche leale, propensa a donare e a credere nel prossimo. L’attaccamento alle cose pratiche, al lavoro sono tratti tipici. Consiglio sempre di cercare amici che appartengano a questo segno, sorridendo ovviamente. Cristian ci potrà spiegare meglio ciò che intendo nel modo più esaustivo possibile.
Grazie Selenia per la tua introduzione sempre vivace e molto intuitiva, nella quale, tra l’altro, mi dai lo spunto per parlare di un altro aspetto astrologico importante: ovvero l’ascendente. Introducendo l’articolo precedente dedicato al segno dell’Ariete avevo accennato al fatto che il segno solare da solo non basta per rappresentare la personalità complessa di ognuno di noi. Nessuno è semplicemente Toro o Ariete o Cancro e così via. Dire “io sono Toro” è come dire “io sono un essere umano di sesso maschile”. Ok, giusto, corretto, ma da solo non mi qualifica granché. Ci sono molti altri fattori astrologici che ci aiutano a comprendere e apprezzare la nostra natura individuale. E uno dei fattori più rilevanti è proprio l’ascendente, che descrive come ci presentiamo, che immagine diamo (e spesso abbiamo) di noi stessi. È un po’ la nostra armatura, la maschera, con la quale ci identifichiamo e per la quale veniamo riconosciuti. L’ascendente perciò spesso ha a che fare con il nostro aspetto fisico e con il modo in cui vestiamo. È una sorta di biglietto da visita. Ma è anche qualcosa di più profondo. Perché la parola “maschera” etimologicamente ha a che fare proprio con la parola “persona”, ossia qualche cosa che “amplifica il suono della mia voce” (per-sonam). Le maschere nel teatro antico servivano anche per amplificare la voce. Perciò l’ascendente non è solo una sorta di “travestimento” con cui vado in giro, ma è anche un amplificatore che rende visibile la mia individualità.
Detto questo, passiamo dunque al segno del Toro, che ha, tra le sue caratteristiche principali, una certa stanzialità. Il territorio è molto importante per questo segno, che simboleggia tra le altre cose il momento in cui l’uomo ha cominciato a coltivare e a costruire basi più solide e più stabili per la sua sopravvivenza. Quando il radicale e immediato impeto ad esistere dell’Ariete ha finito il suo compito, il Toro comincia a preoccuparsi di soddisfare i suoi bisogni primari: mangiare, costruirsi un riparo sicuro, accoppiarsi e tracciare i confini del proprio territorio. Se l’Ariete ha bisogno di combattere, di lottare, il Toro, invece, ha bisogno di pace, di tranquillità, di serenità. E di sicurezza anche, altro grande tema legato a questo segno. Sicurezza materiale, innanzitutto, perché stiamo parlando del primo segno di Terra, un segno che ama le cose semplici e con una certa concretezza. Chi ha valori importanti, in questo segno, di solito, ha un rapporto abbastanza viscerale con la natura. E se non lo ha, farebbe bene ad averlo, perché lo aiuterebbe enormemente a ricaricarsi, rigenerarsi e pacificarsi. È un segno dotato di pazienza e di perseveranza quasi infinita, al limite della cocciutaggine. Odia i cambiamenti, ma, ancor di più, odia avere fretta. È uno dei segni che fanno più fatica a cambiare idea e a lanciarsi in avventurose esperienze fuori dal suo ordinario. Essendo governato da Venere, inoltre, è molto legato al principio di piacere (anche qui, un piacere fisico innanzitutto, un piacere carnale). Al Toro piace mangiare, annusare, toccare. Tutto ciò che è connesso alla alimentazione è Toro. Perché il nutrimento è il primo modo di conoscere il mondo. Ogni genitore sa che i bambini tendono a mettere in bocca qualunque cosa, e che questo è uno dei primi modi che hanno per esplorare e conoscere le cose. Del resto, “sapere” e “sapore” hanno la stessa radice etimologica. Ma mangiare non è solo gustare un sapore o conoscere il “sapore” delle cose: è anche inghiottire, fagocitare, assimilare, possedere in senso più stretto. E qui veniamo ad uno dei lati ombra tipici del segno: la tendenza alla possessività e all’attaccamento. Se potesse (e spesso metaforicamente lo fa), il Toro inghiottirebbe persino i suoi cari, per farli suoi, per far sì che non se ne vadano mai. È una sorta grande Madre che si occupa di tutto, accudisce, nutre, protegge… (e cucina) talmente bene da farti passare la voglia di andare via. L’altra grande ombra del Toro è ovviamente la tendenza a chiudersi, a fossilizzarsi, a recintare la sua stessa vita in una mega zona di confort, che diventa, a lungo andare, la sua stessa prigione. Chi nasce con il Sole in Toro dovrebbe sapere che il proprio scopo evolutivo è quello di ricollegarsi al proprio istinto, alla semplicità, alla natura e al piacere dato dalle piccole cose. Il nato sotto questo segno ha uno scopo ben preciso: costruire o ritrovare la fiducia e la sicurezza in se stesso e nella abbondanza della grande Madre Terra. È molto importante che impari a connettersi con il proprio corpo e ad ascoltare i suoi bisogni. Stando attento a non eccedere nel trattenere tutto, e ricordandosi che anche mangiando poi, qualcosa viene sì assimilato, ma qualcosa bisogna pur lasciare andare, per poter vivere in modo sano (ed eventualmente per fare spazio ad altro).
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