Tra i miei ricordi d’infanzia c’è quello di una trasmissione televisiva in cui Renzo Arbore, insieme ad altri tre signori un po’ attempati, faceva delle sedute spiritiche rievocando personaggi storici tra cui Dante Alighieri, Cristoforo Colombo e addirittura San Giuseppe. Parlava con loro e gli faceva domande anche sul futuro, ricevendo risposte alquanto strampalate e improbabili. Se non ricordo male la trasmissione si chiamava “Telepatria International” e già allora era all’avanguardia, non solo per la delicatezza con cui sulla RAI si trattavano certi personaggi – parlare di San Giuseppe in tono troppo ironico poteva essere controproducente- ma anche per l’uso di parole un po’ spinte che all’epoca non erano state ancora pienamente sdoganate.
Ho avuto questo flashback quando Lapo, il mio gatto filosofo, ha sottoposto alla mia attenzione un articolo che parlava di un famoso giornalista musicale italiano, divenuto famoso anche perché il 25 aprile del 1990, per la modica cifra di 300 mila dollari, acquistò la famosa Fender Stratocaster bianca che Jimi Hendrix usò per suonare una controversa , rivoluzionaria e famosa versione di “Star Spangled banner” al festival musicale di Woodstock nel 1969. Esatto proprio l’inno americano, proprio quella chitarra con la quale seppe imitare le bombe e le mitragliatrici che imperversavano in quegli anni nella guerra del Vietnam.
Il giornalista dunque avrebbe affermato di essere stato ospite di una medium sua amica che, durante un’esperienza mistica, una seduta spiritica, lo avrebbe avvisato che qualche spirito dall’aldilà insisteva per parlare con lui, dando come indizio un numero: il 27. Fermiamoci un secondo. Il 27 per gli appassionati di musica, quella seria, è un numero inqiuetante perchè a lui è intitolato uno sfortunato club i cui membri hanno in comune il fatto di essere morti a 27 anni. Il precursore di questo gruppo è stato Robert Johnson: la cui storia meriterebbe di essere raccontata a parte, per quanto sia ammantata di mistero e chissà che prima o poi non ceda alla tentazione; ne fanno parte anche musicisti del calibro di Brian Jones, Janis Joplin, Jim Morrison, fino ai più recenti Kurt Kobain ed Amy Winehouse ma il nome più citato è proprio quello di Jimi Hendrix. Che guarda caso era nato proprio il 27 novembre del 1942.
Quello che viene considerato il più grande chitarrista di tutti i tempi si sarebbe messo in contatto con questo giornalista per un’esclusiva intervista che è possibile vedere, per adesso, solo su un canale a pagamento. Essendo cresciuto a pane ed Hendrix e non volendo spendere i soldi per abbonarmi a quel canale, sono andato a cercare qualche video su YouTube dove questo intervistatore ha rilasciato qualche dettaglio di questo strano colloquio, tanto da soddisfare la mia curiosità. Parliamoci chiaro: chi non vorrebbe poter parlare con qualcuno che non c’è più, un parente, un amico qualche personaggio famoso. Anche io, probabilmente, non avrei ceduto alla possibilità di poter parlare con mio papà almeno per altri cinque minuti. In ogni caso, questa medium, che di solito si fa pagare per queste evenienze, perchè come dice lei stessa le bollette vanno pagate, ha offerto al giornalista gratuitamente la possibilità di fargli fare la chiacchierata della vita ed una volta intuito il calibro del personaggio, lui ha accettato.
Avete mai visto il film “Ghost”? Quando il defunto Patrick Swayze, attraverso una magnifica Woopy Goldberg cerca di mettersi in contatto con la moglie Demi Moore: all’inizio non è molto credibile perchè le cose che dice sono molto scontate. Hendrix, in una parte dell’intervista dall’aldilà, affermerebbe di non essere umano ma alieno. Ho subito pensato che a questa definizione ci era già arrivato David Bowie quando parlando di Ziggy Stardust, personaggio inventato ma chiaramente ispirato al chitarrista di Seattle, cantava “He played it left hand, buy made it tuo far… boy he could play guitar” (Suonava con la sinistra, ma andò oltre… però se sapeva suonare la chitarra). In realtà il fantasma di Hendrix si sarebbe spinto anche oltre, dicendo che non solo lui è un alieno che tornerà sulla terra, ma che lo sono anche la medium e il giornalista, sebbene ancora ignari di questo e, infine, che prima o poi qualcuno avrebbe dovuto dirglielo.
La medium che ha fatto da tramite e che ha trascritto a mezzo collegamento medianico, ha rivelato che Hendrix e la controparte terrestre, ma inconsciamente aliena, erano in collegamento da molto tempo, addirittura dai tempi di una loro vita precedente, durante la quale avevano avuto a che fare in termini non chiariti. Questa sarebbe la ragione per cui il giornalista sarebbe stato prescelto per l’acquisto della famosa chitarra. Costui avrebbe, in seguito, consultato di nuovo il fantasma di Hendrix per sapere cosa farne della chitarra, che, poi è stata venduta, senza, tuttavia, specificare di preciso quale sia stato il messaggio di Jimi. Se volessi essere cinico potrei dire che i due milioni di dollari degli anni ’90, sganciati da Paul Allen, co fondatore di Microsoft, siano stati un bel segnale, ma rimango romantico e preferisco rimanere alle parole del prescelto. Non contento, Jimi avrebbe fatto sì che il nostro amico giornalista venisse in possesso anche di alcune polaroid a carattere pornografico, che però per senso del pudore non sono state fatte vedere.
Certo viene subito da domandarsi come abbiano fatto a comunicare l’artista, che non parla italiano, con la medium che non parla inglese, ma la soluzione più semplice è che nell’aldilà non esistono barriere linguistiche, per cui ci si capisce al volo, si parla come si mangia. E visto che abbiamo toccato il tema cibo, mentre i due cercano di spiegare alcuni dettagli che, chi non crede, fa fatica a capire, rispondendo alle domande in diretta di alcuni ascoltatori, si lasciano andare ad alcuni consigli su come far passare il mal di testa che, se non lo sapeste, arriva perchè dormiamo con la testa vicino alle prese di corrente: basta prendere un bicchiere d’acqua spremerci un limone dentro e berlo tutto di un fiato, subito dopo berne un altro nel quale abbiamo disciolto del bicarbonato di sodio. Fa un po’ schifo, ha ammesso lui, ma il risultato è sicuro, il mal di testa passa. Nemmeno Wanna Marchi avrebbe osato tanto. È finita qui? Nemmeno per sogno, l’appuntamento è rimandato al 27 novembre quando in occasione del suo compleanno, Jimi si rimetterà in contatto col nostro giornalista rivelandogli altre sconvolgenti verità.
Dimenticavo, durante questa lunga discussione il defunto ha chiesto ai due chi fosse Billy e i due naturalmente si sono arrovellati per capire a chi si riferisse, ma quando il giornalista l’ha intuito, ha preferito non comunicarlo: Un po’ come nel film “Maledetto il giorno in cui ti ho incontrato”, nel quale Carlo Verdone si fa in quattro per capire chi fosse e che ruolo avesse avuto un tale “Catfish” nella morte del chitarrista e quando finalmente riesce ad intervistare un uomo che conosce la verità, si dimentica di attaccare l’audio della telecamera.
“Vorrei essere un pescegatto” cantava in acustica Jimi Hendrix: a noi non rimane che aspettare il 27 di questo mese per conoscere gli ultimi misteri che circondano la sua vita.