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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Tutto il tifo, minuto per minuto: trionfo dell’Inter sulla Fiorentina, Juve che passa a Empoli, Torino che beffa il Genoa

DiDiari Toscani

Set 3, 2023

terza parte

Inter Fiorentina 4 -0

di Gianni Ammavuta

Essere tifoso della Fiorentina, in questo 3 settembre 2023, è divertente come pestare una cacca a piedi scalzi. Scesi in campo senza capirne realmente la ragione, i giocatori s’infilano, minuto dopo minuto, in un tunnel infinito di orrori tecnici e inferiorità agonistica,  che porta ad una disfatta umiliante, che poteva avere contorni ancora più imbarazzanti. Surclassata come una squadra di serie C che si ritrova a giocare per sbaglio la finale di Champions League, la Fiorentina di oggi è stata un groviglio di cose,  tutte brutte, tutte da dimenticare. Complimenti, invece, all’Inter che ha giocato per vincere, e che, alla fine, ha meritatamente stravinto; ma soprattutto complimenti ad Inzaghi, che di mestiere fa l’allenatore, e che ha dato una vera e propria lezione di calcio al supponente Italiano, che di mestiere farebbe l’allenatore anche lui, ma che ancora non sa preparare due partite in una settimana. Impara in fretta Mister, perché se no, non ci arrivi a Natale. Buona sosta a tutti.

di Francesco e Ludovico Begali

Nasce la ThuLa e piovono gol! Cambiano  i prefissi e i suffissi, ma quello, che non cambia mai è il Toro Lautaro: la certezza su cui si fonda l’Inter. La Fiorentina, reduce dalla fatica di coppa, più che viola è sembrata lilla come la mucca, ma non ha per nulla ammansito il Toro. Dumfries, dopo il gol contro il Cagliari, è tornato ai suoi livelli, cioè con le scarpe allacciate al contrario, in compenso ha chiesto l’amicizia su facebook a Biraghi. Per ora il derby a distanza col Milan è un pareggio. Dopo la pausa saluteremo la capolista. O le capoliste.

Empoli Juventus 0 -2

Scampato il corto muso per un pelo, in un’ abbondanza di azioni buone quasi sempre pasticciate a un secondo dalla conclusione, più due gol annullati, due pali e un rigore sbagliato: Dusan, ti prego, non dirmi che il tuo risveglio è già finito. Anche l’Empoli, ovviamente, gioca la finale di Champions, a cui non arriverà mai, solo perché di fronte ha la Juve e soprattutto parte con la convinzione di bissare il 4-1 dello scorso campionato, dimenticando, però, che quella vittoria era stata frutto solo della botta, ingiusta e immeritata, della molto discutibile (in)giustizia sportiva e del suo tempismo clinico nel comunicare le sue sanzioni monodirezionali. Senza crack psicologici imposti, la verità sul campo è che l’Empoli non può nemmeno sognare di impensierire la Juve e, purtroppo,  che la Juve avrebbe dovuto vendicare meglio l’affronto di quella drammatica serata. Restano irrisolti dubbi fondamentali: Vlahovic e Chiesa si allenano insieme? Locatelli è proprio sicuro di voler fare il calciatore? Quanto dura il patto di giocare  in dieci + McKennie o Alex Sandro per dare sempre  un vantaggio agli altri? Quanto resterà fuori, di nuovo, Pogba?

Torino Genoa 1-0

In gita con la scuola una volta andai a Perugia ed ammirai il Palazzo dei Priori. “Cosa c’entra?”, direte Voi. “C’entra”, rispondo io. Proprio sulla facciata di quel palazzo sorge, fra le altre, una scultura opera di un Anonimo Toscano, raffigurante un Grifone che abbatte un Toro. Il bello -ed il brutto- delle sculture è che, come le fotografie, esse fissano, per l’eternità ed oltre, lo specifico momento che ritraggono. Uno guarda la scultura o la foto e coglierà sempre e solo quel particolare segmento temporale, nel momento stesso in cui si verifica, sempre e per sempre.
Ecco, io invece sono convinto che, se avessi recuperato i miei ex compagni di scuola dell’epoca e li avessi riportati a Perugia, al cospetto di quella scultura, saremmo stati diversi noi -ben più vecchi ed imbolsiti- , ma sarebbe stata diversa pure la scultura. A sto’ giro, infatti, avremmo colto la scena inversa del Toro che abbatte il Grifone. Sarebbe durata solo 90 minuti + recupero, ma avrebbe avuto la stessa, marmorea e solidissima severità.
Ed ai Granata manca pure un rigore sacrosanto.