Fu una dei sovrani più illuminati che governò sulla terra apuana. Delle diverse donne che ebbero quel ruolo, circostanza notevole in epoche dominate dallo strapotere sessista della Legge Salica – “nessuna terra può essere ereditata da donna” – Maria Teresa Cybo Malaspina d’Este fu, sicuramente, la più preparata e la più oculata. Maria Teresa: la fondatrice dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, l’autrice dell’editto sui Beni Estimati che ancora oggi è oggetto di una diatriba mai risolta in tema di cave di marmo, la responsabile del completamento della Via Vandelli e del collegamento di Modena, terra su cui governava in quanto moglie di Ercole Rinaldo d’Este, con Massa, sua patria d’origine e, insieme a Carrara, stato su cui esercitò di fatto il suo governo, la promotrice di costanti opere di miglioramento della viabilità e della vita sociale dei suoi sudditi apuani. Maria Teresa, l’ultima dei Malaspina, l’ultima sovrana nata a Massa, l’ultima, probabilmente, ad avere un legame vero e profondo con la sua terra d’origine. Quello di sua figlia, Maria Beatrice Cybo d’Este d’Asburgo Lorena, che le succedette sul trono apuano, fu molto più il tributo di una figlia alla madre, che un sincero amore per le proprie origini. Maria Teresa che, per tutta la vita, tornò ogni estate nella sua terra tra montagne e mare, a ritrovare la forza per affrontare un cammino che, a dispetto dell’immaginaria fortuna dei sovrani e degli aristocratici, fu sempre irto di difficoltà e di dolore. Maria Teresa, la cui storia è molto spesso sconosciuta agli attuali discendenti dei suoi sudditi, dalla memoria fin troppo labile e lacunosa. A Maria Teresa Cybo Malaspina d’Este è dedicato il primo itinerario messo a punto dall’associazione Scritture Femminili Memorie di Donne con l’intento di ripercorre, storicamente e materialmente le tappe del destino della sovrana, per conoscerne le imprese e, soprattutto, l’animo. Il percorso sarà articolato in due incontri dedicati alla figura di Maria Teresa, non solo nella sua veste pubblica, ma anche nella sua veste privata di moglie infelice, in un matrimonio senza amore e di madre affranta per la perdita del figlio piccolo e per l’allontanamento dell’unica figlia, Maria Beatrice, appunto, destinata per ragioni di stato a un matrimonio con uno degli Asburgo, e si concluderà con un viaggio-conferenza nei luoghi in cui, più a lungo, visse la duchessa e cioè a Reggio Emilia, dove si rifugiò quando, finalmente e di comune accordo, si separò dal marito. La prima tappa del viaggio sulle tracce di Maria Teresa è in programma per giovedì 27 luglio a Massa, alle ore 21, nel cortile del Museo Diocesano, con un evento che sarà arricchito dagli interventi delle storiche Olga Raffo, Laura Bonfigli e Alessandra Celi, con intermezzi musicali e letture originali. Nel corso del convegno verrà presentato anche il libro di Olga Raffo, Maria Teresa Cybo Malaspina d’Este Sovrana illuminata, donna triste, che verrà dato in omaggio con l’iscrizione all’associazione. Sarà anche possibile prenotare la visita-conferenza a Reggio Emilia e Sassuolo che si terrà nella prima settimana di ottobre. Il secondo incontro dedicato a Maria Teresa si terrà alla fine di agosto a Marina di Carrara.