Il caldo vero è arrivato e l’unico modo di respirare è quello di correre al mare già al mattino presto. Oggi siamo nello stabilimento dei racchettoni e palloni: c’è già molta gente che avuto la nostra stessa idea, suppongo siano partiti ieri sera da Roma. Dopo la super luna, il super sole brucia sulla pelle mi cospargo di crema protezione 2000, in pratica il grasso di foca. Malgrado i lettini siano a riva, non c’è vento e decidiamo di fare il primo bagno della giornata. L’acqua è calda come quella termale, coloro che non si preoccupano del cambiamento climatico forse aspettano che esca del fumo per comprendere. Accanto a noi c’è un signore color mogano, sarà nominato signor Aiazzone ad honorem. Usciamo dal brodo come tortellini di Giovanni Rana e ci stendiamo al sole, dagli altoparlanti arrivano parole incomprensibili, dovrebbe essere la musica trap, che poi sarebbe l’abbreviazione di Trapattoni, anche lui dal linguaggio incomprensibile. Passa un ragazzo che ha la schiena tatuata con decine di volti sofferenti, mi ricordano le illustrazioni di Gustave Doré per l’Inferno di Dante Alighieri, è davvero inquietante. Una coppia accanto a noi discute animatamente, lui ha la cultura di Sangiuliano e la simpatia di Sgarbi, la moglie è una Santanché che non ce l’ha fatta. D’improvviso arriva lui: un uomo sulla sessantina che si posiziona in riva al mare, in piedi e guarda l’orizzonte. Pensiamo: “Ora si tuffa”. Niente, continua a guardare nel vuoto fino a quando inizia a salutare tutti quelli che passano scambiando delle profonde opinioni di politica nazionale e internazionale, per cui viene convocata una riunione dell’Onu. Il nostro portiere del mare continua ad interessarsi di qualsiasi cosa accada sulla battigia, compresi gli sforzi del bagnino che con un rastrello cerca inutilmente il sasso appuntito che ha ferito una bagnante. Si crea un capannello di curiosi che equivale a quelli che fanno la fila per guardare l’incidente nell’altra carreggiata. Una donna, poche file accanto a noi, fuma come se non ci fosse un domani, si crea una nuvola che l’omino che vende le granite deve usare i fendinebbia. L’estate è da sempre la stagione dei misteri: assistiamo a quello della sparizione di una Bibbia con la copertina blu. Mi vengono in mente i film americani nei quali si giura su quel libro, chissà se prima di fine stagione riusciremo a risolvere il mistero. Nel frattempo ho raggiunto il grado di cottura di una tagliata con rucola e pomodorini e torno verso casa, ripensando alla Bibbia con la copertina blu.