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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Tutto è presente nel mondo vegetale: intervista al professor Stefano Mancuso

DiSilvia Ammavuta

Giu 29, 2023

In occasione del Chianti Natural Festival, che si è tenuto a Radda in Chianti nel fine settimana dal 23 al 25 giugno 2023, Diari Toscani ha incontrato il professor Stefano Mancuso, scienziato di prestigio mondiale. Neurobiologo vegetale, studia le facoltà cognitive delle piantee la loro capacità di risolvere i problemi e adattarsi all’ambiente esterno. È professore ordinario presso l’Università di Firenze. È autore di volumi scientifici e di numerose pubblicazioni su riviste internazionali.

Professor Stefano Mancuso, in occasione di questo Festival, ha ricevuto il premio sostenibilità: cos’è la sostenibilità?

La sostenibilità origina da una parola inglese: sustain. Il sustain è il pedale del pianoforte che si preme per prolungare il suono, ecco, la sostenibilità è proprio questo, ciò che serve a prolungare la nostra possibilità di rimanere sul pianeta. Noi al momento consumiamo tanto e consumiamo in maniera sbagliata, abbiamo un impatto molto forte sul pianeta. Diciamo che se fossimo un pianoforte con una nota, saremmo una nota molto breve che finisce in fretta, molto secca, noi dobbiamo imparare a premere questo pedale e a prolungare questa nota, ed è questa la sostenibilità, quel qualcosa che serve a prolungare la possibilità che tutte le nostre azioni continuino a resistere.

Nel 2012 “La Repubblica” lo ha indicato tra i venti italiani destinati a cambiarci la vita: è un’affermazione importante…

Non ha specificato se la cambiavo in meglio o in peggio! Sono classifiche che non hanno molto senso, diciamo che era una specie di riconoscimento alla mia attività di ricerca basata soprattutto sulle piante, cioè su cosa possono fare le piante per garantirci quella sostenibilità di cui parlavamo prima.

Lei ha brevettato il modulo galleggiante per coltivare ortaggi e fiori completamente autonomo dal punto di vista di suolo, acqua ed energia. Com’è nata questa idea?

Sempre per lo stesso motivo, per aumentare la possibilità di sostenere le nostre produzioni. Oggi, il suolo, la terra e l’energia, sono delle materie, delle risorse a termine, non ce n’è a sufficienza e allora, qualche anno, fa ho immaginato un oggetto, un contenitore che: senza usare il suolo perché è una sorta di serra galleggiante, senza usare acqua dolce perché dissala l’acqua salata, senza usare altra energia che l’energia del sole, fosse in grado di produrre roba da mangiare, e funzionò.

Riporto una sua affermazione: tutto è presente nel mondo vegetale...

Significa che noi siamo abituati a guardare alla vita soltanto dal nostro punto di vista che è quello animale, noi siamo uomini e quindi animali e guardiamo alla vita come se soltanto animali e uomini esistessero, tutti gli animali insieme, sono una quantità minima della vita, lo 0,3 per cento mentre le piante sono l’87 per cento. Le piante sono intelligenti, il che vuol dire che se le guardiamo bene, le si studia bene, qualunque soluzione, qualunque problema che noi abbiamo, – sembra paradossale – le piante lo hanno già risolto. La natura è straordinaria e indispensabile e dobbiamo rispettarla.