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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

La passione per il giornalismo: Cinzia Donati

DiSelenia Erye

Mag 31, 2023

Ho incontrato Cinzia Donati, giornalista, blogger e scrittrice, per caso, una mattina, in un piccolo bar di Torre del Lago. È subito scattato qualcosa tra noi perché abbiamo cominciato a parlare, a ridere, a fare battute e mi sono ritrovata, rapita, ad ascoltare i suoi racconti mentre il tempo scorreva via veloce, come capita quando si incontrano persone che hanno esperienze da raccontare e che sono dei veri e propri tesori da custodire. Cinzia Donati è una professionista e vive e lavora a Torre del Lago. Di sé dice di essere una “giornalista e blogger con calma”, ma, in realtà, di cose ne fa e ne ha messe in piedi parecchie. “La stanza delle torture” è il suo blog dove raccoglie tutte le sue interviste: Cinzia è una grande esperta di musica, arte e spettacolo. La sua è una storia affascinante, il chiaro esempio del disegno già fatto dal destino. Non è facile poterla descrivere perchè ha molte sfumature e particolarità che la rendono unica, impossibile incasellarla: lei è tante cose tutte insieme.

Cinzia com’è nata la sua passione per il giornalismo?

Sono sempre stata portata sia per le materie scientifiche, sia per quelle umanistiche. Mi piaceva scrivere sin da piccola. La mia professoressa di lettere delle scuole superiori dedicava alcune ore delle sue lezioni al giornalismo ed  è riuscita a farmi appassionare al quel mondo. Ricordo che, all’epoca, mi esercitavo a fare riassunti ed articoli: praticamente fu subito amore. 

Lei che scuola superiore ha frequentato?

Mi sono diplomata con il massimo dei voti in ragioneria. In seguito mi  iscrissi  alla facoltà di economia e commercio, ma il richiamo per le lettere fu stato più forte. Sono appassionata anche di informatica, che mi ha permesso di restare al passo con i tempi. Mi piace usare la tecnologia.

Oltre il giornalismo, qual è l’altra sua grande passione?

Sicuramente la musica, la amo molto. Ho lavorato molti anni in radio ed anche lì che ho avuto una grande formazione. Radio Babilonia di Viareggio resterà sempre nel mio cuore, mi ha dato moltissimo, ho dei ricordi meravigliosi. I miei gusti musicali non sono definibili, spaziano molto, perché vedo tutto quello che vi è dietro al brano e al video. Ho studiato per molti anni diversi strumenti musicali.

Com’è stato l’inizio del suo percorso?

All’inizio ho fatto la classica gavetta, quella che ti permette di imparare il mestiere in tutte le sue sfumature. Ho cominciato, spinta dalla passione, alla radio: feci  tre anni  di praticantato  e poi vi rimasi nella fino alla sua chiusura. Dopo, ho scritto per più di vent’anni nella rivista Paspartu. In origine usciva ogni quindici giorni: è un magazine che esce in Versilia  e parla di eventi. Lavoro anche per Forte Magazine, una rivista annuale di eventi, spettacoli e musica: sono il mio campo e la mia passione. Ho collaborato con moltissime testate giornalistiche. Ho gestito vari uffici stampa, mi sono specializzata grazie ad uno stage molto formativo presso  D’alessandro e Galli, un’agenzia che organizza concerti a livello nazionale ed internazionale. Ho assistito alla nascita di una casa editrice di Viareggio, La Giovane Holden edizioni, dovevo lanciarla, ed ho scritto anche per questa casa editrice, un libro in particolare ha avuto un discreto successo, la sua particolarità erano le pagine bianche.

Mi parli della “stanza delle torture”…

È  il mio blog dove vengono racchiuse tutte le mie interviste. Mi piace raccogliere ed individuare le particolarità delle persone. Mi piace raccontarle, conoscerle. Tengo moltissimo a tutto questo.

Cosa non le piace in generale?

Non mi piacciono i giudizi, non mi piace darli per nessuna ragione.

Quest’anno era a Sanremo come inviata…

Si, ero accreditata alla sala stampa del Festival, è stato molto emozionante. Ho fatto molte interviste, mi sono divertita: parlare di musica mi affascina e mi appassiona sempre. Questo, per me, è sempre stato il massimo da raggiungere. Vi sono arrivata grazie al lungo lavoro fatto negli anni. La somma di tutte le mie esperienze mi ha permesso di raggiungere questa meta, che mi ha riempito di tanta soddisfazione, ma sono comunque in continuo mutamento.

Cosa le piace di più del suo lavoro?

Mi piace intervistare le persone e riuscire a far dire loro la verità, è un po’ la mia missione nella vita, ma non è sempre semplice. Con le persone sconosciute è più facile ottenere questo, mentre resta più difficile ottenere la verità da chi è sempre di fronte ai riflettori e sa bene come interagire con la stampa.

Cosa vorrebbe per il suo futuro?

Bella domanda: a questo punto, sinceramente, per il mio futuro auspico di mantenere ciò che ho realizzato sino ad ora.

Foto in bianco e nero di Andrea Bufalini